Alla base dell’evoluzione dell’elettronica troviamo i semiconduttori, materiali di natura cristallina che hanno la caratteristica di condurre elettricità a livelli intermedi rispetto a un materiale conduttore o a un materiale isolante.
A differenza dei metalli, infatti, i semiconduttori mantengono la loro capacità di resistenza all’attraversamento di corrente a temperature ordinarie e comportandosi come conduttori all’aumentare di queste ultime. La resistività di un semiconduttore si calcola in Ohm e solitamente viene rilevata alla temperatura di 20°C. Questo perché, se la temperatura dovesse salire, il materiale perderebbe la sua capacità di “semiconduttività”, diventando un conduttore.
Grazie alla loro resistività i semiconduttori servono in ogni apparato elettronico oggi progettato: nell’elettronica delle auto, nei dispositivi di telecomunicazione, ma anche negli apparecchi per la diffusione del suono.
Per realizzare i semiconduttori in campo elettronico vengono utilizzati diversi tipi di materiali. Alcuni di questi richiedono il “drogaggio” affinché possano comportarsi come semiconduttori. Il drogaggio dei semiconduttori serve a dare resistività al materiale attraversato dalla corrente.
Come si realizza il drogaggio di un semiconduttore?
Vediamo ora come si realizza il drogaggio di un semiconduttore. Il drogaggio si ottiene aggiungendo al livello atomico di un materiale puro delle impurezze che ostacolano il transito della corrente aumentando la resistività. Tra le impurezze più utilizzate nel drogaggio dei semiconduttori troviamo il fosforo, l’arsenico, il gallio.
Sono due i maggiori tipi di drogaggio applicati ai semiconduttori.
Drogaggio con atomi trivalenti (o atomi accettori), che serve per provocare un aumento delle lacune, meglio conosciuto come drogaggio di tipo p. Per il drogaggio si utilizzano atomi di alluminio, boro, gallio o indio.
Drogaggio con atomi pentavalenti (o atomi donatori), che serve per provocare un aumento degli elettroni ed è chiamato drogaggio di tipo n. Per il drogaggio pentavalente si utilizzano atomi di fosforo e antimonio.
Il drogaggio può essere utilizzato anche su materiali isolanti con l’aggiunta di materiali conduttori, allo scopo di aumentare la conduttività per trasformarli in semiconduttori.
Un esempio di semiconduttori drogati lo troviamo nei circuiti integrati logici, comunemente utilizzati nelle applicazioni di progettazione di apparati elettronici.