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      • Pubblicato il 14 nov 2022
      • Ultima modifica 30 nov 2023
    • 4 min

    Le diverse tipologie di acquisti

    Questa guida ti spiega in che modo la classificazione contribuisce all'ottimizzazione del processo di acquisto.

    Le diverse tipologie di acquisti

    Gli acquisti rappresentano in media il 60% del fatturato di un'azienda, tuttavia al loro interno coesistono diverse categorie e classi. Che si tratti di prodotti o di servizi, di acquisti diretti o indiretti, o selvaggi, è bene identificarli chiaramente e codificarli. In che modo questa classificazione contribuisce a ottimizzare i processi di acquisto? Come la digitalizzazione degli acquisti, con l'e-sourcing e l'e-procurement, ne facilita il ciclo di vita? E quale posto hanno gli acquisti "responsabili"?

    Tipologie di acquisti

    Gli acquisti diretti

    Si tratta degli acquisti detti "di produzione" o strategici. Appartengono alla classe A. In altre parole, si riferiscono a tutti gli acquisti che servono direttamente alla produzione di un prodotto o di un servizio. Le materie prime, i componenti elettronici, i materiali da costruzione... tutto ciò che è indispensabile per la continuità delle attività. È pertanto importante che i loro costi siano concordati a monte, e che tali acquisti siano centralizzati per ottimizzare le spese.

    Gli acquisti indiretti

    Contrariamente agli acquisti diretti, gli acquisti indiretti o "fuori produzione" corrispondono agli acquisti che non sono direttamente integrati nel prodotto o nel servizio. Questi acquisti sono inseriti nella classe B, se sono ricorrenti e strategici. Oppure nella classe C, se sono non ricorrenti e non strategici.

    Indipendentemente dal fatto che siano considerati o meno strategici, sono comunque necessari al funzionamento dell'azienda. Inoltre gli acquisti indiretti, se opportunamente disciplinati, contribuiscono in modo non trascurabile alla riduzione dei costi di produzione. In questa categoria troviamo i beni immobili, le attrezzature, i servizi di pulizia o di manutenzione, le spese energetiche, i trasporti, le forniture ecc.

    Gli acquisti selvaggi

    Associati agli acquisti indiretti, gli acquisti denominati "selvaggi" sono considerati delle spese secondarie, talvolta addirittura indesiderabili. Gli acquisti selvaggi sono spesso effettuati in urgenza sfuggendo a qualsiasi controllo e non entrano nei cicli di acquisto predefiniti. Si stima che rappresentino il 20% degli acquisti indiretti e l'80% dei costi di gestione. Ne consegue che il loro controllo può generare dei risparmi significativi per le aziende.

    Calcolo del costo di produzione e del TCO (costo totale di proprietà)

    Nel 2021 la riduzione dei costi è tornata a essere una sfida importante per le aziende per il 77% dei direttori acquisti intervistati. Pertanto, il costo di produzione di un prodotto o di un servizio deve integrare tutti gli oneri diretti (costi visibili) e indiretti (costi invisibili). In realtà non sempre viene tenuto conto di queste spese "fuori produzione".

    Infatti, spesso dei costi occulti sfuggono al calcolo del TCO (Total Cost of Ownership), sebbene gli acquisti indiretti possano rappresentare fino al 30% delle spese annue di un'azienda. Pertanto, per calcolare il TCO si deve considerare l'intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio. I costi indotti dal trasporto, dalla gestione degli stock, della manutenzione, dallo smaltimento... tutti oneri indiretti che occorre identificare e quantificare.

    In che modo l’e-procurement permette di ottimizzare questi acquisti?

    Grazie all’e-sourcing, il numero dei fornitori è ormai ridotto, e soltanto quelli che hanno accettato la politica sugli acquisti dell'azienda sono qualificati. Il controllo dei costi è quindi garantito, sia nel caso di acquisti diretti che indiretti. Inoltre l'e-sourcing favorisce gli acquisti responsabili e contribuisce a migliorare la strategia RSI dell'azienda. Maggiori informazioni.

    Anche l'automatizzazione degli acquisti presenta numerosi vantaggi. Un catalogo online o Punch out permette di ottenere una visione globale del ciclo di acquisto e di ridurre i costi indiretti. Le soluzioni di e-procurement riducono inoltre i tempi e i costi di elaborazione, limitando al contempo i rischi di errore.

    Optare per uno strumento di gestione degli acquisti "Procure to Pay" permetterà anche di centralizzare le richieste (favorendo una migliore definizione dei prezzi grazie all'effetto volume) e di evitare i costi occulti. Disponendo di indicatori di prestazione, questi strumenti contribuiscono infine a un'analisi estremamente precisa delle spese e a una previsione dei bisogni.

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