Red Tin Audio Expander - Parte 1: ricerca, progettazione e prototipazione
Ricerca, prima progettazione e prototipazione di un mixer audio a matrice per l'utilizzo con Red Tin.
Negli ultimi due anni, ho costruito una serie di moduli per il Red Tin, ad esempio unità ad effetti, generatori di campioni e VU-meter. Il mio problema è che a causa delle limitazioni della scheda audio, posso utilizzarne solo uno alla volta.
Un mixer a matrice
Per risolvere questo problema, ho avuto l'idea di creare un mixer che mi consentisse di utilizzare più ingressi e indirizzarli a più uscite. Quello che mi serviva era un mixer a matrice. Questi elementi sono relativamente comuni nel mondo dei sintetizzatori modulari (si spera in maggiori informazioni su questo argomento nei futuri post del blog).
Ho trovato numerosi esempi di mixer a matrice passivi fai-da-te, la maggior parte con 4 o 5 ingressi e uscite. Anche se richiedeva parecchia duplicazione, un mixer passivo sarebbe stato relativamente facile da costruire, ma avrebbe compromesso enormemente la qualità audio. Allora ho deciso di iniziare con la creazione di una versione passiva, e successivamente di aggiornarla a una versione attiva, se necessario. I canali che alimentano i VU-meter, per esempio, probabilmente vanno bene in versione passiva. Quando la qualità audio è più importante, come per il monitoraggio o il foldback, un canale attivo è invece necessario.
Quindi ho deciso di iniziare con una versione passiva 4x4 di quello che ho battezzato Red Tin Audio Expander. Realizzerò una versione stereo del mixer, che richiederà uno sforzo maggiore in termini di cablaggio, ma siccome lo utilizzerò principalmente per segnali stereo, mi è sembrata l'opzione più sensata.
Ho optato per un contenitore schermato in alluminio per ridurre al minimo le interferenze. Le dimensioni di 188 x 188 x 67 mm mi sono sembrate sufficienti per ospitare tutti i connettori, le manopole e il cablaggio senza che diventasse troppo ingombrante da trasportare e per consentirmi anche di aggiungere i circuiti attivi nella fase 2.
Il collegamento principale al Red Tin, che richiede i 2 canali audio per mandata e ritorno da e verso l'Expander, avviene tramite connettori Lemo a 8 pin. I pin aggiuntivi possono essere utilizzati per qualche aggiunta o per l'alimentazione quando l'Expander sarà attivo.
Ricerca
Ho trovato sul Web alcuni esempi di mixer a matrice costruiti in autonomia, alcuni anche come kit, ma nessuno di essi era quello che cercavo. Detto questo, questo articolo sul sito web australiano di Elliot Sound Products mi è stato molto utile e ho adattato l'illustrazione dei potenziometri e delle resistenze a piè di pagina per utilizzarli come guida su come collegare i componenti.
Ho trovato utile anche l'esempio di mixer a matrice di Mickey Delp che è stato fonte di ispirazione.
Pianificazione
Ho iniziato disegnando la parte superiore del contenitore con Inkscape e ho provato diverse posizioni per tutti i potenziometri e i jack femmina. Ho importato i diagrammi dei componenti dai PDF delle schede dati in modo da assicurarmi di avere sufficiente spazio per inserire tutto, lasciandone un po’ per qualsiasi circuito avrei avuto necessità di aggiungere successivamente.
L’operazione ha richiesto un po' di tempo, ma poiché può essere adattata al taglio laser sia una maschera che consente di sostenere i componenti durante la saldatura, sia una dima di foratura del contenitore, si è trattato di tempo ben speso.
Materiali
- Contenitore in alluminio - 188 mm x 188 mm x 67 mm (343-9647)
- Cavo audio schermato a 4 core (749-2594)
- 2 connettori maschio per montaggio su cavo serie 1B Lemo, 8 contatti (248-3980)
- 2 connettori femmina serie 1B Lemo, 8 contatti (248-4006)
- 16 potenziometri a 2 canali da 100k (737-7726)
- 32 resistori da 15k (707-7760)
- 12 prese jack mono da 6,35 mm (477-567)
- 5 manopole per potenziometro - verdi (777-7338)
- 5 manopole per potenziometro - blu (777-7334)
- 5 manopole per potenziometro - rosse (777-7340)
- 5 manopole per potenziometro - gialle (777-7353)
- 5 manopole per potenziometro - bianche (777-7344)
Saldatura
Ho eseguito parecchio lavoro di saldatura e un paio di errori stupidi hanno prolungato l’operazione più del dovuto e il risultato è stato meno preciso di quanto sperassi.
Ho testato ogni canale con l’oscilloscopio appena acquistato, alimentando l’ingresso con un'onda sinusoidale e monitorandola lato uscita.
Nonostante l'impegno che ci avevo messo, sono rimasto sorpreso che, alla fine, tutto funzionasse!
Avevo dell’MDF impiallacciato che mi era rimasto da un altro progetto, da cui ho tagliato un coperchio per il contenitore, che ora è diventato il Midi DJ Mixer nella scatola. Probabilmente non è la soluzione ideale in termini di schermatura elettrica, ma, dato che si tratta di un prototipo, ho pensato che ne valeva comunque la pena. Ha richiesto meno fatica rispetto alla perforazione di 29 fori nel contenitore del mixer e mi ha permesso di aggiungere facilmente alcune etichette.
Il prototipo completato
Come ho detto in precedenza, in definitiva si tratta di un prototipo a cui ho deciso di aggiungere alcuni circuiti attivi. Come potete osservare nel video riportato di seguito, sarebbe sicuramente un vantaggio avere a disposizione un segnale di uscita più forte. Potrei anche spostare i connettori femmina di ingresso e di uscita sui fianchi; anche se questo aumenta l'ingombro del mixer, rende più facile tenere in ordine i cavi. Infine, una mano di vernice rossa e il contenitore è fatto!
Il mio post sul blog sull'amplificatore per cuffie Nu-Tekt utilizzato in questa dimostrazione è disponibile qui.
Dave Ives
I currently look after production at AB Open. I have a background in the arts, environmental conservation and IT support. In my spare time I do a bit of DJing and I like making things.
Leggi l’articolo originale su DesignSpark