La camera bianca è un ambiente mantenuto rigorosamente pulito (da qui il termine originale inglese: clean room) e sterilizzato, in cui i valori di diversi parametri come temperatura, umidità luminosità, qualità dell’aria e pressione devono essere tenuti sempre sotto stretto controllo. I valori di questi dipendono dall’uso a cui la camera bianca è destinata, da norme, da disposizioni interne o da parametri contrattuali definiti dal cliente.
Come realizzare una camera bianca? Bisogna sviluppare uno spazio sigillato in cui l’aria viene continuamente filtrata e rimessa in circolo. Spesso, la pressione all’interno di questo ambiente è mantenuta leggermente più elevata della pressione esterna, in modo che dalle aperture, siano esse indesiderate come fessurazioni o perdita di ermeticità, o necessarie come per permettere l’ingresso/uscita di materiali e persone, non ci sia una penetrazione di aria esterna e “sporca” nell'ambiente protetto, ma al contrario una fuoriuscita di aria pulita. È altresì vero che si opera anche all’opposto (pressione negativa) quando nella camera si operi con sostanze pericolose o patogene, in tal modo se ne evita la fuoriuscita e dispersione accidentale.
Di grande importanza è comunque la ventilazione e filtrazione dell’aria.
- Nella ventilazione a flusso turbolento, l’aria (filtrata) penetra nella camera in modo vorticoso, mescolando le microparticelle e i contaminanti già presenti nell’ambiente. La qualità dell'aria è perciò strettamente legata ai contaminanti introdotti dal personale, da quelli prodotti dai dispositivi all'interno della camera o dai processi eseguiti.
- Nella ventilazione a flusso laminare, l’aria viene introdotta a bassa velocità dall’alto al basso, dove di solito c’è un pavimento forato. Questo genera un flusso d’aria direzionale senza vortici che mescola e distribuisce i contaminanti nell’ambiente interno, ma li veicola verso il basso dove, aspirati dal sistema di ricircolo, vengono filtrati. In altri casi il flusso non è dall’alto al basso, ma orizzontale da una parete all’altra, ma permane la direzionalità e l’assenza di flusso turbolento.
- La filtrazione dell’aria avviene attraverso filtri HEPA che trattengono le microparticelle.
Come validare una camera bianca? La procedura di validazione di una camera bianca passa attraverso il controllo di tutti i parametri previsti dalla normativa di riferimento adottata.
Sono diversi gli standard nazionali e settoriale che si sono via via succeduti e vengono per tradizione ancora seguiti, ma a livello internazionale è riconosciuta la normativa ISO 14644 che stabilisce nove categorie di camere bianche, definendone il contenuto ammissibile di microparticelle in quantità e dimensioni.
Alla classe ISO 1 corrisponde la camera di categoria più elevata con il minimo livello di microparticelle presenti, man mano che il numero ISO aumenta, sono tollerate particelle sempre maggiori e in maggiori quantità.
Come si recuperano i dati in una camera bianca? I sistemi di recupero di dati da dischi rigidi e hardware danneggiati, prevedono l’apertura di questi componenti all’interno di camere bianche per non comprometterli ulteriormente con contaminazioni ambientali, la loro pulizia e, ove possibile, riparazione con appositi prodotti e attrezzature, la successiva lettura con software specifici dei dati ancora latenti e l’eventuale salvataggio su nuovi supporti.