I manometri analogici sono i dispositivi professionali di misurazione della pressione più affidabili e strumenti meccanici di elevata precisione. Inoltre assicurano una lunga durata di funzionamento. Si basano sul manometro di Bourdon, e la lettura avviene tramite un indicatore a lancetta su un quadrante graduato in bar all’interno di una cassa metallica.
Tra i manometri analogici, quelli a riempimento di liquido, di solito glicerina o olio siliconico, offrono migliori prestazioni e una maggiore durata. Rispetto ai manometri a secco, i manometri a riempimento di liquido risentono in misura minore di vibrazioni meccaniche, picchi di pressione e umidità.
Il riempimento con liquido protegge i meccanismi dello strumento smorzando le vibrazioni del sistema, le pulsazioni e i picchi di pressione; inoltre, elimina la fluttuazione dell’indice.
La scelta del fluido di riempimento dipende in gran parte dalla temperatura ambiente. In generale, per temperature non inferiori a -20 ˚C si utilizza la glicerina, mentre l’olio siliconico rappresenta la soluzione più adatta per temperature molto basse, fino a -40 °C.
La misura della pressione nei manometri digitali è effettuata tramite sensori che trasformano un segnale meccanico in un segnale elettrico.
Esistono tre tipi principali di sensori:
- sensori piezoresistivi;
- sensori a film sottile;
- sensori a film spesso.
Tutti e tre i tipi sfruttano il collegamento a ponte di Wheaston di quattro resistori, in cui la pressione esercitata provoca una deformazione meccanica che a sua volta causa una variazione di conduttanza dei quattro resistori trasformando il segnale meccanico in un segnale di tipo elettrico.