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    Ridurre i rischi chimici nell’industria
     
      • Pubblicato il 5 feb 2024
      • Ultima modifica 5 feb 2024
    • 7 min

    Ridurre i rischi chimici nell’industria

    Ti illustriamo cosa significa rischio chimico, quali sono i rischi chimici per il personale impiegato nell’industria e nei laboratori di ricerca. Scopri in che modo puoi ridurre i rischi per la salute e la contaminazione da agenti chimici e biologici.

    Ridurre i rischi chimici nell’industria

    Il rischio chimico può presentarsi in molti tipi di industria e non soltanto all’interno di laboratori di ricerca o di fabbriche dove si producono e manipolano sostanze chimiche.

    I rischi chimici si annidano anche nell’officina di riparazione dei mezzi di trasporto quali autobus, camion e autovetture. Lo sversamento di oli e liquidi esausti rappresenta. infatti, un rischio concreto per il personale addetto alle riparazioni, oltre che per l’ambiente.

    Ridurre il rischio chimico nell’industria è possibile, sia grazie alle linee d’indirizzo imposte dalle normative europee e italiane vigenti, sia adottando una corretta valutazione del rischio derivante dalla manipolazione di agenti chimici e biologici.

    Scopriamo, allora, quali sono le caratteristiche principali del rischio chimico, chi è tenuto a stilare la valutazione di rischio e quali protezioni è corretto adottare per ridurre i danni alla salute del personale.

    Cosa si intende per rischio chimico

    Manipolare una sostanza chimica non rappresenta di per sé un rischio per la salute dell’operatore. Sono le caratteristiche tossicologiche del componente chimico e le modalità di contatto con esso a determinare il rischio.

    Premesso ciò, cosa si intende per rischio chimico? Il rischio chimico è tale quando il personale si espone a quantità della sostanza superiori ai limiti di tolleranza o per un tempo rischioso per la sua salute. Anche la capacità di penetrazione dell’agente chimico è un fattore da misurare quando si valuta il rischio chimico di una sostanza.

    Sotto il profilo normativo, invece, vediamo ora da quale titolo del d.lgs. 81/08 è disciplinata la valutazione del rischio chimico in modo specifico. La legge disciplina il rischio chimico al Titolo IX denominato “Sostanze pericolose”, in cui indica le misure per proteggere il personale e prevenire gli incidenti, elencando i divieti e le responsabilità insieme alle disposizioni da applicare in caso di emergenza.

    Tra i rischi per la salute da esposizione di agenti chimici abbiamo, invece:

    • Intossicazione per inalazione, assorbimento cutaneo, ecc.
    • Malattia professionale (alterazioni cutanee permanenti, cancro, ecc.)
    • Morte

    Valutazione rischio chimico e biologico: industria e laboratori

    Secondo il già citato Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, la valutazione del rischio chimico deve essere fatta dal datore di lavoro coadiuvato da un medico competente che attua la sorveglianza sanitaria obbligatoria per i lavoratori esposti agli agenti chimici.

    Nella valutazione del rischio chimico e biologico, il datore di lavoro deve rilevare in via preliminare la presenza di agenti chimici e biologici e quali rischi potrebbe correre il personale se esposto a tali agenti.

    Il datore di lavoro deve in particolare prendere in considerazione:

    • Le proprietà pericolose degli agenti chimici e biologici
    • Le informazioni sulla sicurezza e la salute comunicate dal fornitore dei prodotti attraverso la scheda di sicurezza obbligatoria predisposta a norma del regolamento europeo n.1907/2006
    • Il livello, il modo e la durata dell’esposizione
    • I valori limite a cui il lavoratore può esporsi come riportato negli allegati del d.lgs. 81/08
    • Gli effetti delle misure protettive e preventive da adottare.

    Al datore di lavoro spetta anche il compito di predisporre le attività di manutenzione e pulizia di macchinari, utensili e ambienti in cui si manipolano gli agenti chimici e biologici.

    Di non secondaria importanza è la valutazione del rischio chimico quando nell’ambiente l’operatore è esposto a più agenti chimici. In questo caso, il rischio chimico deve essere valutato combinando i rischi di tutte le sostanze chimiche e/o biologiche presenti.

    In un caso reale come la valutazione del rischio chimico in un laboratorio di analisi e di ricerca, si devono prendere in considerazione tutte le sostanze chimiche usate negli esperimenti e le conseguenze per l’operatore. La sperimentazione di nuove sostanze chimiche può, infatti, comportare tossicità d’organo, mutagenesi, ecc.

    Per ridurre al minimo gran parte dei rischi chimici e biologici è importante selezionare il migliore abbigliamento protettivo e dotare il personale di dispositivi di protezione per gli occhi e le vie respiratorie, nonché per le mani.

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    Simbolo rischio chimico: elenco completo

    Il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro prescrive, inoltre, come devono essere realizzati e disposti negli ambienti di lavoro i cartelli segnaletici. Esistono, infatti, diversi tipi di cartelli da utilizzare, tra cui:

    • I cartelli di divieto (non toccare, vietato fumare, divieto di accesso)
    • I cartelli di avvertimento (materiale infiammabile, materiale esplosivo, sostanze velenose, sostanze corrosive, materiale comburente, rischio biologico)
    • I cartelli di prescrizione (protezione obbligatoria delle vie respiratorie, guanti di protezione obbligatori, protezione obbligatoria degli occhi)
    • Cartelli di salvataggio (doccia di sicurezza, lavaggio degli occhi)
    • Cartelli per le attrezzature antincendio (estintore, scala, lancia antincendio)

    Nella sezione del nostro catalogo dedicata alla segnaletica di sicurezza, troverai i pittogrammi e i cartelli per il rischio chimico e biologico necessari nei laboratori e negli ambienti in cui si producono o si manipolano agenti pericolosi.

    Cartello Pericolo sostanze corrosive

    Misure di prevenzione e protezione dai rischi chimici nell’industria

    Come suggerisce l’articolo 224 del d.lgs. 81/08, per ridurre i rischi chimici nell'attività lavorativa è necessario adottare le seguenti misure di prevenzione:

    • Corretta progettazione e organizzazione dei luoghi di lavoro
    • Fornitura di attrezzature idonee
    • Riduzione al minimo dell’esposizione agli agenti chimici dei lavoratori
    • Riduzione delle quantità di sostanze chimiche presenti nel luogo di lavoro
    • Corretta manipolazione, immagazzinamento e trasporto degli agenti chimici

    In caso di sversamento risultano di grande utilità i kit per il controllo perdite. Tali kit sono dotati di materiali assorbenti in fibre naturali, per un’alta assorbenza, e di un contenitore per la conservazione del materiale pre e post utilizzo.

    Il kit è impiegabile durante le manutenzioni di una cisterna o di un impianto contenente liquidi pericolosi, oppure come kit di emergenza da dislocare in luoghi appositi all’interno della fabbrica o dell’officina meccanica (qui è utile per lo sversamento di oli e liquidi esausti). Grazie al cassonetto in polietilene dotato di ruote è facilmente trasportabile nel luogo dove si è verificato lo sversamento.

    Il kit può essere impiegato nei seguenti contesti:

    • Magazzini di stoccaggio di sostanze liquide
    • Fabbriche di prodotti chimici liquidi
    • Aree di stoccaggio dei liquidi all’aperto
    • Manifatture industriali
    • Riparazioni nel settore automobilistico
    • Trasporti e logistica

    Grazie al nostro catalogo per il controllo sversamento liquidi potrai dotarti di differenti tipi di kit assorbenti dedicati al contenimento delle perdite, oltre che di vassoi per fusti e vassoi di raccolta con grata idonei allo scolo delle sostanze liquide.

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    Valutazione rischio chimico: ogni quanti anni procedere e come

    Per ciò che concerne la valutazione rischio chimico, ogni quanti anni deve essere aggiornata? L’articolo 223 del d.lgs. 81/08 non specifica una data, indica genericamente un aggiornamento periodico della valutazione o in occasione di notevoli cambiamenti nell’attività che potrebbero averla superata.

    La valutazione dei rischi chimici e biologici va aggiornata anche quando i risultati della sorveglianza medica indicano essere necessario apportare dei correttivi alle procedure di sicurezza e di protezione del personale.

    Conclusione

    Il rischio chimico e biologico non può essere sottovalutato e il datore di lavoro è chiamato ad approntare una valutazione del rischio fisico chimico e biologico in laboratorio e in fabbrica ben prima che inizi l’attività lavorativa.

    La valutazione dei rischi chimici è propedeutica all’attuazione d’ogni misura di prevenzione e protezione degli operatori, a cui è obbligatorio fornire l’abbigliamento protettivo e i dispositivi di protezione individuale più idonei per ridurre la contaminazione e l’esposizione agli agenti biologici e chimici pericolosi.

    Tra le misure di precauzione vanno annoverati anche i bacini di contenimento e i serbatoi chimici rinforzati in fibra di vetro disponibili dal nostro catalogo. Utili per stoccare in modo sicuro qualsiasi sostanza chimica pericolosa.

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