La luce visibile percepibile dall’occhio umano costituisce solo una piccola parte dello spettro di radiazione. La parte restante della spettro luminoso è costituita da luce invisibile, caratterizzata da molte più informazioni. Fu il fisico William Herschel nel 1800 a scoprire, in modo casuale, la radiazione infrarossa, mentre studiava le proprietà dei materiali con esperimenti di ottica e di misurazione della temperatura. Herschel notò incrementi di temperatura oltre l'estremità rossa dello spettro e riuscì quindi ad individuare una zona che oggi è nota come area della lunghezza d'onda dell'infrarosso.
Questa scoperta ha aperto nuove possibilità nell’ambito della misurazione della temperatura poiché ha permesso di ottenere dei valori senza contatto diretto con gli oggetti da misurare e quindi senza interferenza tra elemento sottoposto a valutazione e strumento di misura stesso.
I primi dispositivi di misurazione della temperatura a infrarossi erano pesanti, scomodi e complicati da usare. Oggi questi strumenti di misura sono completamente cambiati: i moderni termometri a infrarossi sono piccoli, ergonomici, facili da usare e possono anche essere installati su macchinari. Sul mercato si trova una vasta gamma di dispositivi, dai palmari versatili sino a sensori speciali fatti per l'integrazione con sistemi di processo preesistenti. Si trovano inoltre numerosi accessori e software per la raccolta e l'analisi dei dati, prevalentemente forniti dai sensori di temperatura a infrarossi.