Secondo Marco Beltramo, la pianificazione deve tenere in considerazione tutte le eventualità, incluso ciò che accadrebbe se l'azienda dovesse improvvisamente ridimensionare le proprie operazioni. Per farlo, è necessario parlare apertamente e onestamente con i fornitori di come gli accordi contrattuali in essere potrebbero influenzare tale decisione.
La società di consulenza EY ha affermato che la pianificazione deve essere sottoposta a un test di resilienza, alla luce di ciò che è realmente accaduto durante la pandemia. E McKinsey ha affermato che abbiamo già imparato ciò che c'era da imparare. "Confrontandoci con i leader del settore degli approvvigionamenti, abbiamo identificato un tema comune: il desiderio di mettere in pratica quanto duramente appreso in un periodo fuori dall'ordinario", ha dichiarato la società.
Il Business Continuity Institute sottolinea quanto sia importante rendere più resilienti le catene di approvvigionamento. Consiglia di istituire un team che si occupi di rischio interfunzionale per pianificare il futuro. In caso di calamità, il team potrà intervenire per gestire l'emergenza.
La gestione del rischio è al centro della pianificazione della continuità operativa per le parti strategiche. Per pianificare in maniera efficace, è necessario avere ben chiaro il panorama dei rischi che l'azienda deve affrontare. Bisogna quindi valutare come poter ridurre ogni rischio e considerare tutte le eventualità.
Questo lavoro non riguarda soltanto gli addetti all'approvvigionamento, bensì vanno coinvolti i colleghi di tutti i reparti. Lavorando insieme, le aziende possono imparare dalle difficoltà imposte dalla pandemia e porsi in una posizione che consenta loro di affrontare al meglio la prossima crisi, qualunque essa sia.