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      • Pubblicato il 27 ott 2022
      • Ultima modifica 30 nov 2023
    • 5 min

    Le tendenze dell’MRO

    Mentre si delinea una nuova normalità dopo il COVID-19 scopriamo quali tendenze stanno plasmando l’MRO

    Le tendenze dell’MRO

    Le tendenze dell’MRO

    Mentre si delinea una nuova normalità a seguito della pandemia di COVID-19, quali tendenze stanno plasmando l’MRO?

    Da quando la pandemia di COVID-19 è salita alla ribalta delle cronache all'inizio del 2020, ogni aspetto della vita ne è stato influenzato e la manutenzione, la riparazione e le operazioni (MRO) non hanno fatto eccezione.

    Nel Rapporto sugli acquisti indiretti per le forniture MRO 2020 di RS e del Chartered Institute of Procurement & Supply, i partecipanti hanno menzionato numerosi cambiamenti legati al coronavirus, tra i quali l'interruzione delle catene di approvvigionamento (56%) e un maggiore utilizzo di strumenti digitali (29%).

    Quest’ultimo aspetto è un esempio di una tendenza già presente che è stata accelerata dalla COVID-19, ma in altri casi, la pandemia ha rallentato lo sviluppo.

    L'impatto a lungo termine del coronavirus sul procurement indiretto non è ancora chiaro, ma l'importanza di alcune tendenze preesistenti è evidente. Approfondiamo di seguito due temi ricorrenti nelle risposte dei partecipanti al sondaggio e un’area in cui il cambiamento procede molto più lentamente.

    Riduzione dei costi

    La riduzione dei costi è una richiesta costante nell’MRO. I responsabili degli acquisti individuano nelle pressioni finanziarie una delle loro principali sfide. I partecipanti al sondaggio 2018 di RS e del CIPS, ad esempio, menzionavano la riduzione dei budget operativi come la principale pressione in ambito aziendale (55%) e il raggiungimento di riduzioni dei costi annualizzati come una delle principali sfide affrontate quotidianamente (41%).

    Il sondaggio 2020 rivela che queste pressioni fiscali sono proseguite insieme a quelle generate dalla pandemia COVID-19. La riduzione dei budget rimane l’obiettivo più pressante delle aziende, seguita dal taglio dei costi di magazzino (59% e 46% rispettivamente). La riduzione dei costi annualizzati rimane una delle principali sfide affrontate quotidianamente (51%).

    Al contempo, tuttavia, i responsabili della spesa MRO sono sempre più consapevoli della necessità di porre anche il valore, oltre al prezzo, al centro del processo decisionale. I responsabili degli acquisti che di recente hanno partecipato a una serie di incontri virtuali organizzati da RS hanno sottolineato come la scelta di validi fornitori possa essere più vantaggiosa del semplice acquisto di prodotti economici. La continuità delle forniture, le soluzioni alternative e le innovazioni strategiche sono state citate tra i vantaggi che, a lungo termine, si traducono in un guadagno economico.

    Scegliere validi fornitori è la chiave per realizzare valore e riduzioni dei costi. La razionalizzazione dei fornitori, menzionata dal 60% dei partecipanti al sondaggio, è un approccio ben noto ai professionisti del procurement per aumentare l’efficienza degli acquisti.

    I professionisti del procurement si rivolgono inoltre ai propri fornitori per realizzare ulteriori efficienze attraverso servizi a valore aggiunto come la gestione del magazzino e l'e-procurement. Questo aspetto è stato menzionato dal 37% degli intervistati.

    Governance ambientale e sociale

    Nel 2018 il 36% dei partecipanti al sondaggio di RS e del CIPS dichiarava di attribuire importanza alla scelta di prodotti etici e sostenibili. Nel 2020, tale percentuale era del 39%. Dietro tale lieve incremento si nascondono tuttavia grandi cambiamenti in questi ambiti.

    Termini come moderna schiavitù e sostenibilità sono stati affiancati da concetti come economia circolare e zero emissioni di CO2 – e molte aziende hanno implementato programmi centrati su questi aspetti della governance ambientale e sociale (ESG). In base al sondaggio 2020, il 50% delle aziende ha una strategia per gli acquisti etici e sostenibili, mentre il 38% ha adottato anche una strategia per la riduzione delle emissioni di CO2 e il 20% attua il monitoraggio energetico di risorse specifiche.

    Come vengono attuate queste strategie? Sotto il profilo etico, le aziende utilizzano in misura crescente processi di approvazione interna per controllare i loro fornitori e l’88% degli intervistati riferisce che alcuni o tutti i fornitori di MRO sono sottoposti a tali controlli.

    In termini di riduzione delle emissioni di CO2, gli intervistati hanno elencato una serie di approcci diversi. Il più diffuso è il riciclaggio dei rifiuti (79%), seguito dalla riduzione dei rifiuti inviati in discarica (58%), dalla riduzione dell'uso di energia (57%), dall'uso di energie rinnovabili (56%), dalla gestione energetica (56%), dalla riduzione degli imballaggi di plastica (54%), dalla riduzione dell'uso di acqua (40%), dall'uso di prodotti di pulizia ecologici (40%), dal consolidamento degli ordini per ridurre i trasporti (35%) e dall’uso di veicoli elettrici (29%).

    Industria 4.0

    Come le nuove idee sono entrate del dibattito sull’ESG, così concetti preesistenti sono entrati a far parte del lessico delle tecnologie digitali. Industria 4.0 e l'Industrial Internet of Things (IIoT) offrono enormi potenzialità per l’MRO e promettono di portare la manutenzione predittiva a un livello completamente nuovo.

    Vi è tuttavia un enorme divario tra la teoria e la realtà della fabbrica o del magazzino. I livelli effettivi di adozione delle nuove tecnologie rimangono bassi. Il rapporto 2020 di RS e del CIPS ha evidenziato che solo il 5% delle aziende ha una strategia per Industria 4.0 e per l’Industrial Internet of Things (IIoT).

    Le percentuali relative al cloud computing industriale e ai servizi di sicurezza informatica sono più alte, rispettivamente il 12% e il 35%, ma indicano una diffusione piuttosto limitata, soprattutto rispetto alle cifre relative alle strategie ESG.

    Anche se il coronavirus può avere bloccato o ritardato i piani di adozione di una strategia per Industria 4.0, questa non è l'unica spiegazione. Nel sondaggio svolto prima della pandemia, nel 2018, ad esempio, la percentuale si attestava ad appena il 7%. Nell’MRO, come in altre aree di attività, le tendenze non vengono accolte a ritmo uniforme.

    Alcuni accelerano l’adozione più di altri, ma le pressioni sul budget, l’ESG e le nuove tecnologie sembrano destinate a rimanere punti all'ordine del giorno anche per il resto degli anni 2020.

    Per saperne di più sull’MRO e sulle ragioni che ne fanno una parte essenziale dell’attività di ogni azienda, leggi l’articolo Cos’è l’MRO?