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      • Pubblicato il 8 gen 2024
      • Ultima modifica 8 gen 2024
    • 7 min

    Gestione dei Rischi Legati alla Contaminazione in Ambiente Industriale

    Scopri tutto ciò che ti occorre sapere per gestire i rischi di contaminazione in ambiente industriale, compresi i rischi da contaminazione biologica delle acque, dell’aria e delle superfici. Ti illustriamo le tecnologie più efficaci per l’igiene e la pulizia.

    Gestione dei Rischi Legati alla Contaminazione in Ambiente Industriale

    La contaminazione ambientale dei siti di produzione degli alimenti è un grave rischio per la salute dei consumatori, che le industrie prendono in seria considerazione attuando protocolli di pulizia e igiene del personale e della strumentazione utilizzata durante la produzione.

    Per supportare le industrie nel lavoro di riduzione dei rischi di contaminazione dei loro siti produttivi e laboratori, sono disponibili alcune tecnologie molto efficaci e dispositivi di protezione individuale che garantiscono sicurezza al personale e al prodotto finale.

    Su questa guida ti illustreremo cos’è la contaminazione ambientale, i rischi principali che le industrie devono affrontare e quali sono le buone pratiche e gli strumenti adatti a ridurre le contaminazioni biologiche da parte di microrganismi indesiderati.

    Cos’è la contaminazione ambientale

    La contaminazione ambientale è sinonimo di inquinamento ambientale e significa alterare le caratteristiche biologiche, fisiche e chimiche del suolo, dell’aria e dell’acqua, ovvero gli elementi principali che costituiscono un ambiente.

    Quando ci accostiamo alla contaminazione ambientale la definizione più sintetica può essere la seguente:

    “Un qualsiasi evento che provoca un cambiamento dell’ambiente sia nell’immediato che differito nel tempo, causando gravi danni alle risorse naturali, alle persone e agli animali”.

    La contaminazione ambientale è principalmente dovuta all’uomo e alla sua attività economica sul territorio, la quale quando è svolta nei siti industriali prende il nome di contaminazione industriale.

    Sul piano normativo, nell’Unione europea la direttiva 2003/105/CE si occupa di regolamentare tutti gli aspetti relativi al controllo dei pericoli di incidenti, cosiddetti rilevanti, connessi con determinate sostanze pericolose e, in particolar modo, negli ambienti industriali.

    Il monitoraggio è, invece, affidato a indici di misurazione per la contaminazione ambientale. Nelle attività lavorative dove si fa un uso deliberato di agenti biologici, ad esempio, si procede al monitoraggio microbiologico per valutare la concentrazione di microbi nell’ambiente di lavoro. Tale monitoraggio può essere di tipo attivo o passivo e può avere come finalità una valutazione qualitativa o quantitativa.

    In Italia per gli indici di contaminazione microbiologica si utilizzano l’IGCM, l’ICM e l’IA.

    Il rischio da contaminazione in ambiente industriale

    Il Dipartimento della Protezione Civile inserisce gli stabilimenti industriali che usano sostanze chimiche tra quelle che possono essere causa di rischio industriale per la popolazione e l’ambiente circostante.

    Ma quali sono i principali rischi da contaminazione industriale che si possono verificare dentro un sito produttivo e che possono interessare anche le aree esterne circostanti?

    1. Le sostanze infiammabili o esplosive sono un primo rischio da contaminazione, poiché possono generare incendi che dall’impianto industriale possono propagarsi all’esterno. La combustione di sostanze chimiche può sprigionare nell’aria agenti chimici pericolosi per le persone, per la fauna e per la flora.
    2. Altri impianti industriali potrebbero rilasciare in ambiente sostanze allo stato gassoso nocive (nube tossica) che si propagano causando danni a molta distanza dal punto di rilascio.

    Gli effetti dell’inquinamento a seguito di incidente possono essere contenuti all’interno dell’ambiente industriale, ma possono estendersi ben oltre, con effetti sulla salute delle persone che variano in base alla sostanza tossica rilasciata nell’aria o nell’acqua.

    Il rischio di contaminazione, come abbiamo visto, non si limita all'aria: esso può coinvolgere il suolo in superficie e penetrare fino a raggiungere le falde acquifere.

    Le sostanze inquinanti che penetrano nel terreno e raggiungono la falda freatica (anche attraverso pozzi diretti) non sempre mostrano i loro effetti nell’immediato, anzi, sono frequenti i casi in cui la contaminazione si manifesta a distanza di decenni e dura per lungo tempo.

    Gestire la contaminazione biologica in ambiente industriale

    Gestire la contaminazione è ovviamente possibile adottando le appropriate misure di prevenzione e le prassi previste dalle normative vigenti, ma qual è il fattore principale di contaminazione a rischio biologico da cui dovresti difenderti nel tuo settore industriale?

    Nella pratica i fattori di contaminazione biologica sono dovuti a diversi agenti biologici che possiamo così riassumere:

    • Fluidi biologici
    • Sostanze o materie prime impiegate
    • Polvere organica
    • Insetti
    • Animali
    • Sostanze vegetali
    • Scarsa manutenzione e pulizia di utensili e macchinari

    A proposito di pulizia e manutenzione, attingi dal nostro vasto catalogo di prodotti per mantenere la tua azienda e l’attrezzatura in condizioni di igiene perfetta.

    Proseguendo, tra i rischi di contaminazione abbiamo citato anche l’acqua di sorgenti e l’acqua sotterranea causata da acque di rifiuto disperse nel terreno dall’attività industriale attraverso pozzi perdenti.

    Per azzerare il rischio di inquinare le acque ed evitare di incorrere in procedimenti legali che potrebbero compromettere il prosieguo dell’attività imprenditoriale, risulterà strategico dotare gli impianti di scarico delle acque industriali di sistemi di trattamento delle acque quali:

    • I depuratori
    • Sterilizzatori UV per acqua
    • Cartucce filtri per l’acqua

    Per quanto riguarda la manutenzione è utile dotarsi di strumenti come le spazzole per la pulizia dei tubi e di spray rilevatori di perdite.

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    Contaminazione, igiene e buone pratiche nell’ambiente industriale

    Per ridurre il rischio di contaminazione biologica negli ambienti industriali è utile seguire alcune buone pratiche sia dal punto di vista della profilassi personale, che indossando gli indumenti protettivi più idonei al settore industriale di riferimento.

    Ad esempio, per evitare la contaminazione ambientale negli alimenti è opportuno:

    • Lavarsi le mani frequentemente
    • Indossare una cuffia che raccoglie i capelli
    • Indossare guanti monouso
    • Indossare una mascherina monouso quando richiesto

    Per quanto riguarda il vestiario, molto dipende dal contesto. Ad esempio, negli ambienti industriali farmaceutici è indispensabile togliere lo sporco dalle calzature utilizzando un apposito tappeto, coprire le calzature con i copri calzari, indossare una tuta o un camice. Tutti prodotti che ricadono nella categoria dell’abbigliamento da lavoro monouso.

    Anche la strumentazione utilizzata deve essere pulita, ed è per questo che si consiglia di dotarsi di utensili da lavoro versatili e al contempo facili da pulire. La pulizia viene facilitata in particolare da superfici lisce e da saldature continue lucidate.

    Le fessure sono “amiche” dello sporco e di difficile pulizia, così come sono da evitare gli strumenti con spazi morti poiché facilitano l’accumulo di residui di lavorazione.

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    Le tecnologie disponibili

    La luce ultravioletta a onde corte, ovvero le lampade UV-C, sono ideali per ridurre la contaminazione biologica e la carica microbica dall’aria e dall’acqua, oltre che dalle superfici.

    Le lampade UV-C trovano largo impiego anche nella sterilizzazione di strumenti e utensili in svariati settori industriali e professionali, per garantire il massimo dell’igiene agli operatori e ai clienti finali.

    Esistono diversi tipi di lampade UVC adatti a contesti sanitari, industriali e nei laboratori:

    • Le lampade a bassa pressione sono realizzate in quarzo fuso e rilasciano radiazioni UVC eliminando la carica batterica.
    • Le lampade ad alta pressione hanno la capacità di irradiare a larga banda e per tale motivo sono impiegate nel trattamento delle acque industriali.
    • I LED UVC, infine, sfruttano i semiconduttori per generare una luce a una lunghezza d’onda letale per i microrganismi e allo stesso tempo precisa nell’emissione.
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    Concludendo

    Il monitoraggio della contaminazione degli ambienti industriali e dei laboratori di ricerca è parte integrante del piano di sicurezza industriale che va sviluppato e attuato negli ambienti di lavoro.

    I principali rischi per le persone e l’ambiente si riscontrano nella manipolazione di sostanze chimiche e gassose e di tutti quei materiali facilmente infiammabili o esplodenti.

    Le ’industrie alimentari e farmaceutiche, invece, devono applicare protocolli severi per il controllo dei contaminanti biologici e assicurarsi che i loro prodotti siano privi di microrganismi pericolosi per la salute.

    Infine, la pulizia e l’igiene degli ambienti di lavoro, può essere praticata con idropulitrici, pulitori a vapore e sistemi di lavaggio dei componenti. Attrezzatura che si rende disponibile nel nostro catalogo di strumenti per la pulizia.

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