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    Perché è importante un approvvigionamento etico
     
      • Pubblicato il 14 nov 2022
      • Ultima modifica 7 set 2023
    • 5 min

    Perché è importante un approvvigionamento etico

    Scopri in questo articolo i benefici di avere un approvvigionamento etico nella propria azienda.

    Perché è importante un approvvigionamento etico

    Emma Scott del CIPS spiega l'importanza di una politica di approvvigionamento etico e come garantire che la propria azienda stia dalla parte giusta della legge.

    Perché un approvvigionamento etico è importante

    Un tempo, realizzare un profitto era l'obiettivo principale per la maggior parte delle aziende. Nell'ambiente aziendale moderno, la questione di tenere un corretto "comportamento aziendale" è altrettanto importante e ci si aspetta sempre più che i team di approvvigionamento sappiano integrare altro nei loro processi, oltre a un buon ROI. L'approvvigionamento etico considera non solo i benefici di un acquisto, ma anche l'impatto sul resto della realtà aziendale e sulla supply chain.

    Il livello di conoscenza e implementazione di acquisti etici varia notevolmente tra settori e aziende, secondo Emma Scott, Representation Manager del Chartered Institute of Procurement & Supply (CIPS). "A determinarlo sono i clienti, quindi in alcuni settori in cui i clienti (e le autorità di controllo) sono molto concentrati sull'etica, le organizzazioni tendono a prestare maggiore attenzione a questo aspetto", dice. "Ma ci sono altri settori in cui la regolamentazione non è così stretta e si vedono esempi in cui le aziende risultano impreparate".

    Alcune storie relative alla supply chain hanno fatto notizia negli ultimi anni. I letti Rana Plaza e Kozee Sleep sono solo due esempi di grandi marchi i cui nomi sono comparsi in prima pagina per non aver controllato le loro pratiche di approvvigionamento etico e responsabile.

    Per i professionisti degli acquisti è fondamentale assicurarsi che le pratiche che intraprendono negli affari siano irreprensibili

    Emma Scott, Representation Manager, Chartered Institute of Procurement & Supply.

    "Per i professionisti degli acquisti è fondamentale assicurarsi che le pratiche che intraprendono negli affari siano irreprensibili", sostiene Scott. "Devono avere la consapevolezza e la capacità di individuare segnali di pratiche inaccettabili nella supply chain come la frode, la corruzione, la schiavitù moderna, il traffico di esseri umani e problematiche più vaste come il lavoro minorile".

    Le supply chain moderne sono lunghe, snelle e operano in un mercato altamente competitivo, quindi lavorare bene con i fornitori è fondamentale per garantirne un funzionamento efficace. "Essere un cliente preferito rende i fornitori più propensi a dare il massimo in caso di crisi", dice Scott. "Pratiche eque, aperte e trasparenti, dall'approvvigionamento fino al pagamento, contribuiscono a un buon rapporto di lavoro con i fornitori".

    Spese non previste dal contratto

    Tradizionalmente, i team di approvvigionamento utilizzano la metodologia del "paniere di prodotti" per testare il prezzo e i servizi di un fornitore. Tuttavia, una volta che un fornitore è stato scelto, tendono a insorgere gli stessi problemi: prodotti non disponibili, difficoltà a controllare i prezzi rispetto al contratto a causa della gamma e della visibilità, prodotti alternativi sostituiti e infine spese non previste dal contratto.

    Assistiamo spesso a casi simili quando ci occupiamo di attività di assistenza e ciò determina un aumento generale del costo dei prodotti, tempi morti di produzione e manutenzione e, infine, un contratto inefficace.

    Meno del 20% dei prodotti sono acquistati più di una volta per le attività di MRO

    Damian Wynne, Industry Sector Manager, RS Group.

    I veri costi in un contratto MRO (l’acronimo di Manutenzione, Riparazione e Operazioni) sono gli acquisti una tantum, ad hoc; quei prodotti che vengono usati solo una volta e che si sommano a una grande spesa totale, attirando l'attenzione di un acquirente o di un responsabile operativo. Normalmente questi vengono poi usati come dati per il paniere di un'offerta. Questa è la cosa giusta da fare quando si tratta di consumi pianificati.

    Invece, i contratti MRO di successo sono basati sul servizio e non sul prezzo, come discusso nell'Indirect Procurement Report - The evolution of MRO del 2020, realizzato congiuntamente da RS e dal Chartered Institute of Procurement & Supply (CIPS).

    Strategia di approvvigionamento etico

    Per chi sta affrontando per la prima volta questioni etiche nella supply chain, la vastità dei problemi da risolvere può risultare scoraggiante. Emma Scott ritiene che sia importante elaborare una strategia per assegnare un ordine di priorità ai problemi e inquadrarli in una prospettiva gestibile.

    1. Esaminare le supply chain

    Il primo passo verso la creazione di una strategia di approvvigionamento etico è quello di rivedere le proprie supply chain. Durante la fase di verifica, i fornitori dovrebbero essere esaminati in termini di rischio, indipendentemente dal fatto che siano diretti o indiretti. Problemi relativi ai diritti umani e all'occupazione possono verificarsi in ambiti come la pulizia, la sicurezza o anche riguardare gli hotel che le aziende usano per i dipendenti e gli eventi.

    2. Identificare le aree problematiche

    La fase successiva consiste nell'identificare le aree di rischio, come quelle associate a specifici Paesi, servizi o processi produttivi. Eseguendo questo tipo di valutazione, è possibile concentrare gli sforzi nelle aree di maggior rischio.

    3. Consultare altri

    Può essere opportuno consultare altri che acquistano nella stessa zona, al fine di condividere le informazioni. In questa fase può rivelarsi utile la consultazione con esperti locali e internazionali, così come con altre organizzazioni che hanno aiutato le aziende a implementare soluzioni.

    4. Costruire una strategia

    Una volta identificati i rischi principali, è possibile costruire la propria strategia di approvvigionamento etico stabilendo quali informazioni richiedere ai diversi fornitori, come esaminare le informazioni ricevute e quali sono le principali aree di rischio a cui dare priorità.

    Tenere traccia degli acquisti indiretti

    In alcune organizzazioni, gli acquisti indiretti sono effettuati da team non addetti all'approvvigionamento e se questo processo non è guidato da professionisti, c'è il rischio che l'approvvigionamento etico venga ignorato e che si arrivi ad una spesa incontrollata.

    Questo comporta una serie di rischi, tra cui l'acquisto di merci contraffatte e difettose, ma significa anche che potrebbero mancare una politica corretta e controlli relativi all'approvvigionamento etico. RS adotta un approccio basato sul rischio per esaminare i fornitori sia per le spese dirette che indirette.

    Il personale viene istruito in merito al Codice di condotta e ad altre politiche che chiariscono gli standard etici che ci si aspetta dall'azienda e dai suoi partner. Definendo un'etica rigorosa per la propria azienda e assicurando che i propri fornitori abbiano gli stessi valori, il rischio di incorrere in violazioni della legge è notevolmente ridotto.