Tutto il mondo, i settori dei trasporti e della difesa sono stati tra quelli più colpiti dalla pandemia di COVID-19. Che si trattasse di gestire le interruzioni delle supply chain o di fornire supporto alle autorità locali, questi settori si sono trovati in prima linea nella lotta al coronavirus.
Il fermo dei voli passeggeri e la chiusura delle frontiere, che ha posto severe limitazioni agli spostamenti stradali e ferroviari, hanno creato gravi difficoltà nel settore dei trasporti, sia a livello nazionale che internazionale. I contagi tra i dipendenti e la necessità di rispettare il distanziamento sociale nelle attività di manutenzione hanno aggravato ulteriormente la situazione.
Il blocco degli aerei in tutto il mondo e i lockdown imposti alla popolazione sono costati un prezzo molto alto alle compagnie aeree, che hanno rinviato diverse attività di manutenzione nel periodo di fermo dei velivoli. Allo stesso tempo, i diversi mesi di non utilizzo degli aerei hanno creato ulteriori problemi di manutenzione legati alla sicurezza.
D’altra parte, la maggiore domanda di voli cargo ha fatto aumentare la spesa MRO per questa classe di aerei. Gli operatori dei voli di trasporto merci si sono trovati ad affrontare una duplice sfida: massimizzare la durata degli asset e, allo stesso tempo, gestire i problemi di approvvigionamento dei componenti dovuti alla pandemia.
Gli operatori ferroviari hanno mantenuto i treni in funzione per sostenere l’economia. Le pressioni sulle attività di MRO sono aumentate in alcune aree, perché diversi operatori hanno colto l’occasione per anticipare determinati interventi di manutenzione. I fabbricanti di attrezzature hanno sospeso la produzione durante i lockdown e l’hanno ripresa lentamente quando i blocchi sono stati revocati.
La società di consulenza McKinsey & Co ha invitato gli operatori ferroviari a migliorare l’utilizzo degli strumenti analitici digitali per riportare le attività di manutenzione ‘in carreggiata’ dopo le interruzioni causate dalla pandemia. Tuttavia, a livello mondiale, questo obiettivo sarà raggiungibile solo se la supply chain dell’MRO si dimostrerà sufficientemente robusta.
A livello mondiale, il sondaggio 2020 sugli acquisti MRO indiretti condotto da RS e dal CIPS ha rivelato che, nei settori dei trasporti e della difesa, la pandemia ha portato il 45% delle organizzazioni a fare ricorso alla cassa integrazione. Allo stesso tempo, le forze militari di tutto il mondo sono state mobilitate per dare il proprio contributo alla lotta alla pandemia. In molte nazioni, il personale di assistenza ha collaborato alla costruzione dei reparti di emergenza e al reperimento degli operatori necessari5. Molti militari sono stati coinvolti anche nella protezione delle strutture di quarantena.
L’aeronautica militare, oltre ad avere affrontato gli stessi problemi di approvvigionamento dell'aviazione civile, ha dovuto rafforzare gli interventi per sostenere il contenimento del virus. Gli aerei di trasporto militare sono stati usati in tutto il mondo per importare e distribuire i DPI.
In molti paesi, le organizzazioni della difesa hanno attuato piani originariamente concepiti per situazioni di conflitto e altri tipi di emergenza allo scopo di combattere la pandemia, facendo aumentare l’utilizzo degli asset militari.
Nel Regno Unito. ad esempio, lo Standing Joint Command dell’esercito ha messo in atto il suo piano pandemico influenzale per rispondere al COVID-19. Più di 20.000 soldati sono stati mobilitati per costruire reparti di emergenza durante la pandemia usando gli spazi di centri conferenze e magazzini.