La suddivisione tra i diversi livelli di KPI è importante:
Strategici
A questo livello, l'obiettivo è quello di gestire la riduzione del rischio e abbassare i costi legati alla gestione di quel rischio.Si vuole determinare se il tasso di guasti sia in diminuzione e verificare che questo avvenga con costi sostenibili. Una volta acquisito il controllo dei rischi, si può iniziare a valutare la possibilità di ridurre i costi di mitigazione dei rischi.
Operativi
A questo livello vengono misurati gli indicatori specifici che permettono di stabilire se si stia procedendo nella direzione giusta.L'MTBF è in aumento mentre l'MTTR si riduce. Questi fattori, insieme, determinano una riduzione delle perdite a livello di OEE.Se si riesce a condurre correttamente l'analisi dei guasti al primo tentativo e ad adottare le contromisure adatte, il risultato sarà una graduale eliminazione delle perdite.
Tattici
A questo livello, l'attenzione è rivolta alle specifiche attività quotidiane riguardanti la gestione efficiente delle risorse, il completamento degli ordini di lavoro, la gestione delle scorte e l'analisi rigorosa dei guasti.
Nellìimplementazione dei KPI di manutenzione, è essenziale che il numero di indicatori implementati inizialmente sia commisurato alla capacità del team di utilizzarli per condurre interventi significativi e sia in linea con le finalità strategiche dell'organizzazione.In un'azienda con cui ho lavorato in passato, avevamo implementato una suite completa di KPI per la gestione dei ricambi speciali nonostante avessimo un buon controllo generale sui ricambi – avevamo infatti l'esigenza di migliorare l'efficacia del nostro processo di problem solving.La definizione dei KPI può essere un processo lungo e laborioso. Ove possibile, è consigliabile utilizzare le definizioni standard, come quelle contenute nella norma BS EN 15341 – Indicatori di prestazione della manutenzione (KPI):
- I responsabili della manutenzione possono adottare un unico set di indicatori predefiniti, accompagnato da un glossario di termini e definizioni
- L'uso di indicatori comuni rende più semplice il confronto delle prestazioni di manutenzione e affidabilità tra diversi siti o organizzazioni
- È possibile dedicare più energie alla creazione della scheda di valutazione bilanciata, un'attività più utile rispetto alla generazione delle definizioni
- I KPI generici sono spesso supportati nel sistema CMMS (Computerised Maintenance Management System) senza bisogno di un'apposita programmazione
- Cade la necessità di discutere e dibattere sulle definizioni degli indicatori e vengono eliminate incertezze e ambiguità
La definizione di risultati 'ottimali' per gli indicatori di manutenzione è notoriamente molto difficile. In un'altra organizzazione con cui ho lavorato, avevamo generato un complesso strumento di analisi che metteva in relazione la manodopera interna, la manodopera esterna e l'utilizzo dei ricambi con l'OEE su 20 linee ad alta velocità per la produzione di bevande in quattro siti differenti.La conclusione ricavata dai dati era che, a una minore spesa di manutenzione, corrispondeva un OEE più elevato.È stato solo inserendo tra i fattori una misura di impegno degli operatori nelle attività di manutenzione, che non era presente nel budget di manutenzione, che è emerso con chiarezza il quadro reale: ad alti livelli di impegno degli operatori corrispondeva un OEE più elevato e una minore spesa in ricambi e fornitori esterni.
La tabella seguente è tratta dalle fonti citate alla fine. Tutti i valori di costo si riferiscono alla manutenzione degli asset nelle rispettive 'condizioni di base'.Non comprendono finanziamenti supplementari destinati al ripristino degli asset degradati. I rapporti tra i costi si basano sul costo complessivo: ricambi + manodopera esterna e interna.