Nel 1983 l’ingegnere IBM Oliver Wight sviluppò un’evoluzione di MRP chiamata MRP II, con cui ampliava il processo di pianificazione, includendo altre risorse nell’azienda, come i dati finanziari, le stime necessarie per la progettazione del prodotto, la gestione dei costi, la pianificazione delle vendite e altro ancora.
Nel 1990, poi, la società di analisi Gartner coniò un ulteriore termine per la pianificazione delle risorse aziendali, ERP (Enterprise Resource Planning) LINK NON ANCORA LIVE, a indicare un tipo ancora più amplio e generalizzato di MRP II, in grado di tenere conto di altre importanti funzioni dell’azienda come la contabilità, le risorse umane o la gestione della catena di approvvigionamento, attraverso un unico database centralizzato.
In tal senso, dunque, ERP si pone come un’ulteriore evoluzione di MRP. Come tale, in virtù di una maggiore efficienza e puntualità, il sistema si estese ad altri settori come i servizi, le banche e la vendita al dettaglio, che non necessitavano delle componenti tipiche del sistema MRP, il quale però rimane ancora una parte importante del software ERP dei produttori.
Insomma, anche alla luce delle evoluzioni in ERP, MRP rimane un elemento essenziale per comprendere l’efficienza, l’efficacia e la redditività delle operazioni di produzioni in un’impresa.
D’altronde, senza disporre delle giuste materie prime e dei componenti fondamentali a portata di mano, i produttori non possono certamente ottimizzare il proprio processo di realizzazione dei prodotti e non saranno in grado di rispondere prontamente alle fluttuazioni della domanda, adeguandone la produzione.