- Pubblicato il 15 mar 2023
- Ultima modifica 29 ago 2023
- 6 min
Cosa sono i solenoidi e come funzionano
Anche se il nome solenoide richiama la nostra stella, l’unica relazione tra loro è rappresentata dall’energia che generano. Scopri cos’è un solenoide, come si genera un campo elettromagnetico al suo interno e i diversi tipi di solenoidi.

Il termine solenoide deriva dalla parola greca “solen”, che significa condotto, canale, tubo. E infatti, il solenoide si può considerare come un tubo realizzato idealmente con un avvolgimento cilindrico formato da una serie di spire molto strette di un unico filo di materiale conduttore; un tubo con proprietà molto interessanti.
In questa guida illustreremo i concetti di elettromagnetismo su cui si basa il funzionamento di un solenoide, definiremo il parametro dell’induttanza per un solenoide, ed esamineremo i tipi di solenoidi in commercio e i vari campi di applicazione.
Principi di funzionamento del solenoide
Un solenoide composto da un numero N di spire quando viene percorso da una corrente elettrica di intensità i genera al suo interno un campo magnetico uniforme, ovvero che presenta la stessa intensità in tutti i punti dello spazio racchiuso dall'avvolgimento, mentre all’esterno il campo è debole al punto che può essere trascurato.
Le linee del campo sono parallele tra loro e alla direzione dell’asse del solenoide, ed equidistanti.
Oltre alla costante di proporzionalità μ che rappresenta la permeabilità magnetica e varia se il solenoide è avvolto nel vuoto o attorno a un materiale ferromagnetico, il campo magnetico all’interno del solenoide è direttamente proporzionale alla corrente i e al numero di spire N e inversamente proporzionale alla lunghezza l dell’avvolgimento; in altre parole, l’intensità del campo aumenta all’aumentare del numero di spire e della corrente, mentre diminuisce all’aumentare della lunghezza:
B = μ i N / l
Il flusso del campo magnetico attraverso una superficie S a sua volta aumenta all’aumentare del campo magnetico e della superficie; nel nostro caso il flusso si ottiene come prodotto del campo magnetico B per la superficie S delimitata dal solenoide:
Φ = B S = μi NN S / l
Il rapporto tra il flusso di campo magnetico così ottenuto e la corrente che attraversa il solenoide è costante; questo valore costante si definisce induttanza del solenoide (L), e in definitiva risulta proporzionale alla sezione del solenoide e al quadrato del numero di spire:
L =Φ / i = μNN S / l
Per quanto descritto e formulato fin qui, l’induttanza del solenoide dipende dalle caratteristiche geometriche del solenoide stesso, e rappresenta la capacità del conduttore costituito dall’avvolgimento del solenoide di opporsi alla variazione della corrente che lo attraversa.
L'induttanza è un parametro di riferimento fondamentale per determinare la forza di trazione o spinta del solenoide e, in ultima analisi, l’utilità.
Differenza tra solenoide e bobina
Anche se spesso i due termini vengono usati come sinonimi, la differenza consiste nella diversa lunghezza dell’avvolgimento di spire.
In linea di massima, parliamo di bobina se la lunghezza è inferiore a 10 volte il raggio della singola spira, di solenoide se la lunghezza è maggiore di 10 volte il raggio della spira.
Tipi di solenoide disponibili in commercio
Sebbene il principio di funzionamento dei solenoidi sia sostanzialmente lo stesso, è la diversa direzione del movimento a caratterizzare i due tipi principali di solenoidi presenti in commercio: i solenoidi lineari e i solenoidi rotativi.
Vediamo più in dettaglio le caratteristiche e i campi di applicazione di entrambi i tipi.
Solenoidi lineari
I solenoidi lineari sono dispositivi elettromagnetici che eseguono movimenti lineari. Il campo elettromagnetico generato attrae un nucleo mobile di materiale ferromagnetico, l’armatura, in modo da farla spostare dalla posizione iniziale a quella finale in un movimento chiamato corsa e impiegato per azionare un dispositivo meccanico o una valvola.
I solenoidi lineari presentano un movimento di trazione o di spinta, che può essere unidirezionale o bidirezionale. Di solito questo tipo di solenoidi è più economico, poiché il funzionamento è più semplice rispetto ai solenoidi rotativi.
Il movimento viene definito trazione quando la forza magnetica generata fa rientrare l’armatura nel corpo del solenoide, e spinta quando l’armatura viene attratta fuori dal corpo del solenoide per fornire un’azione di spinta.
I solenoidi lineari sono presenti in commercio in diversi modelli e configurazioni, tra cui: solenoidi tubolari, solenoidi a profilo ridotto, solenoidi a telaio aperto e solenoidi bistabili.
Le applicazioni dei solenoidi lineari includono: serrature di porte, elettrovalvole, valvole di controllo, valvole a manicotto, interblocchi e deviatori di flusso.
I solenoidi tubolari sono un tipo particolare di solenoidi lineari; sono silenziosi, hanno dimensioni contenute e generalmente durano a lungo e non necessitano di manutenzione.
I solenoidi tubolari sono largamente impiegati nei sistemi di sicurezza, nei macchinari industriali e in molte applicazioni industriali gravose.
Solenoidi rotativi
I solenoidi rotativi sono dispositivi elettromeccanici che generano una coppia di rotazione grazie all’azione di meccanismi rotanti come i cuscinetti a sfera.
In molti casi, la rotazione si trasmette direttamente a un’armatura rotante collegata al dispositivo che richiede il movimento rotatorio.
Rispetto ad altri dispositivi che generano una coppia di rotazione, i solenoidi rotativi offrono importanti vantaggi:
- Sono relativamente economici;
- A parità di coppia generata, consumano meno energia;
- In genere, durano più a lungo;
- Alcuni tipi di solenoidi rotativi generano la stessa coppia in entrambe le direzioni, una funzione che non riescono a offrire altri meccanismi a bassa potenza.
Tuttavia, i solenoidi rotativi presentano problemi che aumentano nel tempo e con l’inevitabile perdita di potenza:
- La coppia generata è limitata, a meno che non vengano utilizzati in combinazione con altri dispositivi;
- Essendo meccanismi rotativi, sono maggiormente soggetti a usura rispetto ai meccanismi lineari, fattore che incide sulla durata;
- Inoltre, la coppia di spunto di molti solenoidi rotativi è inferiore a quella di altri dispositivi, aspetto che può limitare l’utilizzo in applicazioni che non necessitano di coppie di spunto intense.
Nel complesso, i vantaggi offerti dai solenoidi rotativi li rendono utili in campi anche molto diversi tra loro, come la sicurezza, il settore sanitario e quello industriale: anche se l’applicazione più comune è quella che riguarda le linee di assemblaggio e i macchinari automatizzati, nel campo dei meccanismi di sicurezza si ricorre ai solenoidi rotativi per attivare o disattivare le complesse serrature dei caveau, e in quello sanitario i solenoidi rotativi vengono impiegati per controllare le pressioni dei fluidi o attivare pompe, come nelle macchine per dialisi.

Concludendo
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