Negli ultimi anni l’utilizzo degli induttori si è allargato ad altri settori dove sono state sperimentate con successo nuove applicazioni, tra cui la ricarica wireless delle batterie.
Le bobine di ricarica wireless, infatti, permettono la ricarica induttiva di smartphone, tablet e altri apparati mobili come i dispositivi medici. Il loro impiego è diffuso anche nelle camere bianche.
Nelle telecomunicazioni si usano gli induttori ad alta frequenza per filtrare le interferenze elettromagnetiche in piccoli apparati. La versione di induttori per radiofrequenza, invece, sono progettati per bloccare le frequenze radio nei casi in cui sia necessario trasmettere segnali audio.
Nelle trasmissioni radio, poi, troverai gli induttori accoppiati. Sono presenti in particolare nei convertitori corrente continua – corrente continua.
Gli induttori in parallelo e in serie
Nei casi previsti dal progetto di circuito che pensi di realizzare, potrai collegare gli induttori in parallelo e in serie seguendo quelli che sono i principi di base del collegamento di componenti in serie e parallelo nel campo dell’elettronica.
Da un punto di vista fisico, gli induttori accoppiati in parallelo si collegano tra loro come faresti per qualsiasi altro componente da collegare in parallelo. Sotto il profilo matematico, invece, l’induttanza totale si calcola seguendo la formula L1 x L2 / L1 + L2.
Per ottenere l’induttanza totale degli induttori collegati in serie, la formula matematica è più semplice: L1 + L2.