Indumenti di protezione
Nel settore chimico e farmaceutico, una tenuta da lavoro è obbligatoria. Anche se i rischi possono variare, almeno braccia e corpo devono essere protetti. Può trattarsi di un semplice camice, mentre negli ambienti più critici servirà una tuta completa.
Se la natura dei prodotti impiegati e il loro livello di pericolosità è il primo criterio da prendere in considerazione, la scelta della composizione degli indumenti di protezione tiene conto di molteplici fattori:
- Le mansioni lavorative e la durata dell'esposizione.
- L'ambiente: spazio ristretto, temperatura, pressione, ecc.
- I pericoli termici ed elettrici sul posto di lavoro. In tal caso, gli indumenti devono rispettare norme specifiche aggiuntive.
- Gli specifici vincoli cui ogni lavoratore è soggetto, per personalizzare i DPI e garantire un comfort ottimale.
Esistono 6 diverse classi di protezione dai pericoli chimici.
- Classi 1 e 2: norme NF EN 943-1 e 2, riguardanti le tute impermeabili al gas.
- Classe 3: norma NF EN 14605, utilizzata per la manipolazione di sostanze liquide.
- Classe 4: norma NF EN 1460, consigliata in caso di operazioni di spruzzatura.
- Classe 5: norma NF EN ISO 13982-1, per le polveri o le particelle solide di agenti chimici che possono essere trasportate dall'aria.
- Classe 6: NF EN 13034. Si tratta di una protezione più limitata.
Guanti
Sono tra le protezioni più importanti. Se a volte può essere indicato l'uso di guanti sottili monouso, i guanti riutilizzabili, conformi alla norma NF EN 420, rimangono i più consigliati. La loro composizione dipende evidentemente dalla natura dei prodotti chimici utilizzati o manipolati.
Anche lo spessore dei guanti deve essere adatto alla mansione da svolgere; in caso di manipolazioni di precisione, i gesti dell'operatore non devono essere intralciati.
Ma in certi ambienti possono sussistere dei pericoli aggiuntivi. Ad esempio, in un laboratorio, per la manipolazione della vetreria, i guanti devono essere perfettamente antiscivolo, per evitare che gli strumenti possano cadere. L'uso di oggetti taglienti richiede in più che i guanti resistano ai tagli.
Così come per i vestiti, è opportuno prendere in considerazione i pericoli termici, elettrici ed elettrostatici, in particolar modo quando sostanze chimiche infiammabili sono utilizzate in una zona ATEX.
Calzature antinfortunistiche
Per tutelare la sicurezza dei lavoratori, la norma EN 345 S2 impone l'uso di calzature alte e chiuse.
Numerose norme rispondono a specifiche esigenze. Per non correre il rischio di scivolare e cadere, le suole antiscivolo conformi alle norme NF EN ISO da 20344 a 20347 sono l'ideale.
Le norme da NF EN 13832-1 a NF EN 13832-3 sono più specifiche per i pericoli chimici e la resistenza alla corrosione.
Protezioni respiratorie
Nei settori chimico e farmaceutico, in certi ambienti di lavoro l’atmosfera può essere nociva o tossica. Chiunque sia esposto ad aerosol, gas o emanazioni provenienti da liquidi chimici deve tassativamente portare una maschera di protezione.
Ne esistono diversi modelli:
- Filtri antipolvere e maschere a cartuccia, che devono essere conformi alle norme NF EN da 132 a 149.
- Gli apparecchi respiratori sono da preferire quando la concentrazione di sostanze inquinanti è particolarmente elevata, così da fornire all'operatore aria non contaminata.
Accessori di protezione supplementari
A seconda della natura delle attività svolte, potrebbero essere consigliabili protezioni aggiuntive.
Per proteggere gli occhi: occhiali o maschera con visiera in policarbonato (NF EN 166). Ricordiamo che è altamente sconsigliato indossare lenti a contatto come mezzo di protezione dal rischio di schizzi e spruzzi.
Quando il livello di rumore è particolarmente elevato, per la presenza di particolari macchine o attrezzature, il personale deve poter disporre di protezioni acustiche come i tappi per le orecchie.