Per spiegare che cos'è la termografia dobbiamo entrare nel campo della fisica, poiché la termografia è una tecnica di rilevamento della distribuzione della temperatura superficiale di un corpo.
Lo strumento utilizzato è un apparecchio termografico (la termocamera), con il quale vengono captate le radiazioni infrarosse emesse dall’oggetto attraverso un dispositivo di focalizzazione. Gli infrarossi vengono, a questo punto, letti da un sensore rivelatore di radiazione sotto forma di segnale elettrico e, quindi, trasformati in un’immagine termica (il termogramma) sul display dell’apparecchio elettronico.
La termografia ha acquisito una importanza rilevante in molti campi della scienza e dell’industria, quindi, per spiegare a cosa serve la termocamera possiamo riassumere che essa è utile per:
- Le diagnosi mediche di patologie che causano disomogeneità della distribuzione della temperatura sul corpo umano (oncologia, ortopedia, angiologia).
- L’ispezione dell’isolamento termico di edifici.
- L’ispezione di condotte.
- L’individuazione di punti eccessivamente caldi nei circuiti elettrici ed elettronici.
- L’ispezione di macchinari.
- I test non distruttivi di manufatti.
Quindi, per rispondere in breve alla domanda “cos'è la termografia”, possiamo affermare che essa è un metodo di rilevamento con cui osservare la natura e l’importanza di uno o più eventi termici in un corpo o un manufatto.
La termografia attiva e passiva
Inoltre, bisogna aggiungere che, grazie alla termografia infrarosso, possiamo rilevare la radiazione termica emessa da qualsiasi corpo che abbia una temperatura superiore a 0 K, cioè lo zero assoluto, equivalente a -273,14°C.
Ne deriva che qualsiasi corpo sopra lo zero Kelvin possa essere testato seguendo una delle due famiglie di metodologie di rilevamento in cui si divide la termografia infrarosso:
- La termografia passiva: l’apparecchio termografico rileva le radiazioni infrarosso emesse dal corpo senza usare fonti di calore aggiuntive, cioè esterne.
- La termografia attiva: utilizza una fonte di calore esterna per riscaldare il corpo.
Entrambe le metodologie sono utilizzate, ma esistono delle differenze che vanno tenute in considerazione.
La termografia passiva è utile soltanto quando il manufatto oggetto della rilevazione ha una temperatura diversa dall’ambiente che lo circonda, altrimenti il termogramma risulterebbe di un unico colore indistinto o quasi. Con la metodologia passiva, inoltre, è molto difficile effettuare un’analisi evolutiva nel tempo che abbia valenza scientifica, appunto perché viene a mancare l’elemento della riproducibilità della prova.
La termografia attiva, di contro, garantisce un'analisi nel tempo per monitorare l’evoluzione. Esistono differenti metodi di eccitazione termica che possono essere utilizzati per le rilevazioni attive, ma quasi sempre vengono adottate:
- La termografia pulsata, conosciuta in inglese come Pulsed Thermography.
- La termografia modulata o Lock-in Thermography.
Non c’è dubbio che la termografia pulsata richieda un costo maggiore, dovendo impiegare un’alta potenza termica per riscaldare la superficie del corpo, mentre con la modulata si utilizza un’eccitazione termica di tipo sinusoidale, al fine di ottenere una variazione armonica della temperatura superficiale dell’oggetto.