Insomma, per molti provider, soprattutto nei settori a basso margine come quello dell'abbigliamento, il rischio è quello di vedersi accollata un'altra spesa impegnativa da parte dei marchi da cui dipendono.
Peraltro, molte imprese hanno già segnalato questo fenomeno, evidenziando di essere state costrette a prendere in carico nuovi requisiti green all’interno delle proprie organizzazioni, come ad esempio delle severe linee guida per ridurre l'uso dell'acqua e le emissioni di carbonio. Tuttavia, a fronte di questi impulsi, i marchi tendono a rifiutare ogni forma di collaborazione o, magari, di incentivare tali requisiti green con benefici finanziari.
Eppure, i fornitori non disdegnano – e, anzi, potrebbero essere interessati – di ridurre la loro impronta ambientale, pur nella consapevolezza che passare a un modello di business pienamente sostenibile sotto il profilo ambientale richiede tempo e denaro.
A complicare le cose c'è il fatto che i requisiti ambientali degli acquirenti cambiano continuamente e spesso variano da acquirente ad acquirente. Alcuni fornitori si trovano in difficoltà perché hanno investito in qualcosa di specifico, ma poi devono cambiare i propri impieghi in corsa perché giungono altre richieste da ulteriori brand.
In questo senso, l’atteggiamento più virtuoso è probabilmente quello che vede un approccio più strutturato al coinvolgimento dei fornitori, con i marchi che dovrebbero essere interessati a capire a che punto si trovano i loro fornitori, come possono aiutarli, come sbloccare soluzioni di finanziamento e come essere più collaborativi. In altri termini, i costi della transizione al carbonio vengono alla fine suddivisi in qualche modo tra fornitori, acquirenti e consumatori, condividendo onori e oneri.
In questo senso interpretativo, considerato che una parte dei costi è stata assorbita dalla fabbrica, un'altra dal grossista, un'altra ancora dal dettagliante, ne deriva che il prezzo tende ad aumentare in una certa misura, finendo con il far diventare il costo della transizione come un onere collettivo.