La valutazione delle prestazioni ruota intorno a tre aspetti principali: l'efficacia degli uffici acquisti, il rispetto delle condizioni generali pattuite con ciascuno dei fornitori e il monitoraggio delle abitudini di acquisto all'interno dell'azienda.
Efficacia degli uffici acquisti
Come si può misurare, in modo pertinente, la produttività di un ufficio acquisti? Occorre considerare il suo costo totale di esercizio, ovvero i risparmi ottenuti in relazione al tempo impegnato dagli addetti agli acquisti. E, più in generale, il TCO (Total Cost of Ownership) considerando sia i costi diretti che quelli indiretti, od occulti. Questo equivale quindi a calcolare il ROI, o ritorno sull'investimento.
Il secondo indicatore chiave riguarda la ripartizione degli acquisti diretti gestiti dall'ufficio acquisti rispetto agli acquisti indiretti non strategici, detti "selvaggi". È infatti importante che i dati analizzati siano effettivamente quelli attribuiti all'ufficio acquisti.
Rispetto delle condizioni generali di vendita
Assicurarsi che i fornitori rispettino i propri impegni è ovviamente un punto determinante. Ciò vale tanto per il rispetto dei prezzi pattuiti quanto per il rispetto dei termini di consegna. Sono due fattori chiave che, qualora non siano conformi ai contratti, possono rivelarsi estremamente complessi per l'azienda.
Rispetto delle procedure di acquisto all'interno
Il processo di digitalizzazione degli acquisti implica una trasformazione delle abitudini di acquisto all'interno dell'azienda. In questo caso si tratta di misurare il tasso di acquisti fuori contratto e il mancato introito per gli acquisti che si discostano dalle condizioni concordate. Anche la rapidità e la fluidità degli ordini trasmessi attraverso una soluzione di e-procurement sono oggetto di misurazioni per determinare la durata del processo di acquisto.