Il MRP è conosciuto per essere stato la base dei sistemi di produzione per più di 50 anni. Il suo ambizioso obiettivo è quello di determinare quali componenti e materiali ordinare, in quali quantità e con che tempistiche. In aggiunta a ciò, individua anche quando le attività di produzione devono iniziale, per poter completare i lavori entro la data prevista.
Per riuscire a fornire una stima puntuale, MRP si basa su previsioni della domanda basate sulle informazioni pregresse.
Per quanto utile e in grado di costituire la base di numerosi software che hanno trovato ampio spazio nelle aziende che si occupano di attività produttive, MRP negli anni ha finito con l’essere superato da altri sistemi, diventando una mera funzione standard di un sistema ERP moderno.
Negli anni, poi, ci si è resi conto che il sistema MRP non era più in grado di rispondere efficacemente al nuovo contesto, più complesso e incerto, dell’approvvigionamento, le cui catene prevedono tempi di consegna a volte sempre più lunghi, poiché le materie prime e i componenti arrivano da ogni parte del mondo. Molte aziende hanno dunque riferito di aver superato autonomamente il sistema ERP, poiché temono di non potersi approvvigionare nei tempi stimati attraverso tale approccio preferendo, dunque, acquisire scorte magari eccessive.
Si giunge così a sperimentare con successo nuove iterazioni di MRP tra cui, appunto, il protagonista del nostro odierno approfondimento, il DDMRP (Demand Driven Material Requirements Planning). Sebbene relativamente nuovo, il DDMRP ha già dimostrato di essere utile per prendere in prestito e combinare tutti i migliori elementi dei più collaudati principi di produzione.