Cercato recentemente
      • Pubblicato il 1 lug 2024
      • Ultima modifica 1 lug 2024
    • 8 min

    Logistica sostenibile: come coniugare ecologia e competitività?

    Scopri cos’è la logistica sostenibile e come può ridurre l'impatto ambientale, aumentare i profitti e migliorare l'efficienza complessiva della supply chain.

    Logistica sostenibile: come coniugare ecologia e competitività?

    Una catena di fornitura sostenibile deve essere più veloce, più green e più economica. Anche se l’industria 4.0 oggi consente consegne più rapide con tracciabilità in tempo reale, questo non è più sufficiente: le esigenze della clientela sono cambiate e richiedono alle aziende di dimostrare i propri valori etici e di ridurre il loro impatto ambientale. Come combinare quindi le performance della supply chain con le strategie di CSR (Corporate Social Responsability)? Ne parliamo in questo articolo, dove presentiamo le soluzioni logistiche di RS, ideate per coniugare rapidità e sostenibilità.

    Cos’è la logistica sostenibile?

    La logistica sostenibile, detta anche “logistica verde”, è un approccio volto a ridurre l’impronta di carbonio delle aziende. Per essere efficace e rilevante, opera a tutti i livelli della catena di fornitura, in quanto ciascuna di queste fasi è fonte di inquinamento e di emissione di gas serra:

    • Fornitura di materie prime
    • Produzione di prodotti finiti o semilavorati
    • Trasporto e deposito di merci
    • Trasporto degli ordini dei clienti o consegna al punto vendita
    • Gestione dei rifiuti

    Ma il concetto di eco-responsabilità va ancora oltre, perché riguarda anche la gestione degli edifici, delle risorse e del fabbisogno energetico.

    Gli obiettivi della logistica sostenibile

    La logistica sostenibile è un approccio globale. Da un lato richiede la piena ottimizzazione delle prestazioni economiche, ambientali e sociali dell'organizzazione logistica di un'azienda. Dall’altro, si tratta di trovare un terreno comune tra i diversi stakeholder (partner, fornitori, clienti, ecc.), armonizzando così i processi e allineandoli ai valori comuni.

    In quest'ottica, la logistica sostenibile ruota attorno a 3 assi principali:

    1. Attività logistiche a basso impatto ecologico: con l’implementazione di soluzioni a basse emissioni di carbonio e riduzione dei consumi energetici e di materie prime. Le possibilità sono diverse: ecodesign, riduzione degli imballaggi, ottimizzazione dei viaggi e dei trasporti, riciclaggio dei prodotti a fine vita, e così via;
    2. Riduzione dei costi logistici: stabilendo un'efficace strategia di gestione dell'inventario (metodo "Just-in-time", ABC, ecc.) e digitalizzando e automatizzando il magazzino (software ERP e WMS, soluzioni di inventario, cobot, robot, ecc. );
    3. Miglioramento dell'immagine del marchio per fidelizzare il cliente: Per raggiungere questo obiettivo, è importante consegnare gli ordini in linea con la domanda e le aspettative (senza difetti o ritardi di consegna), personalizzando la propria offerta e migliorando la qualità dei servizi (consegna entro 24 ore, tracciabilità in tempo reale, strategia omnicanale, ecc.).

    Audit Energetico: chi è tenuto a farlo e perché è importante?

    Le aziende con più di 250 dipendenti, o il cui fatturato è superiore a 50 milioni di euro, sono tenute a effettuare un audit energetico. Quelle con più di 500 dipendenti devono, inoltre, effettuare una valutazione delle proprie emissioni di gas serra. Oltre all’aspetto normativo, questi studi risultano molto utili per valutare i punti di forza e di debolezza della propria catena di fornitura, stabilire un piano d’azione prioritario e ridurre i costi di gestione delle scorte.

    Principi di sostenibilità, secondo il patto delle Nazioni Unite

    Dal 2010 il Global Compact delle Nazioni Unite riunisce aziende di tutto il mondo sui temi dell’ecologia, dei diritti umani e del lavoro, e della lotta alla corruzione. Propone un quadro di impegno universale e volontario composto da 10 principi fondamentali, di cui 3 per la categoria ambiente:

    1. Applicare l’approccio precauzionale alle questioni ambientali (introdotto dal principio 15 della Dichiarazione di Rio del 1992). Il principio di precauzione è una misura preventiva che impone alle aziende una maggiore trasparenza, con l’obbligo di comunicare ai consumatori tutti i rischi legati all'acquisto o all'utilizzo di un prodotto;
    2. Prendere iniziative per promuovere una maggiore responsabilità ambientale. Le aziende devono quindi garantire che le loro attività non producano un impatto dannoso sull’ambiente;
    3. Promuovere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie rispettose dell’ambiente. Si tratta di migliorare il processo produttivo nel suo complesso (ecodesign, gestione delle materie prime e dei rifiuti, riduzione delle emissioni inquinanti, ecc.) attraverso l'utilizzo di tecnologie ecologicamente virtuose.

    Perché rendere la catena di fornitura più sostenibile

    Perché rendere la catena di fornitura più sostenibile

    Considerato l’attuale contesto climatico e la recente pandemia, il rispetto dell’ambiente è diventato una necessità per le imprese, e questo per diversi motivi:

    • Le normative ambientali sono sempre più esigenti (fine dell’energia termica, misure sul carbonio, ecotasse, divieto previsto per l’uso della plastica, ecc.);
    • Le risorse naturali stanno diventando scarse e, di conseguenza, il prezzo delle materie prime e dell’energia continua a salire, e il rischio di penuria di scorte diventa sempre più frequente;
    • Clienti e dipendenti desiderano che i propri acquisti, o il proprio lavoro, contribuiscano a preservare l'ambiente. Questo può avvenire attraverso azioni concrete nell'ambito di un approccio di CSR (Responsabilità Sociale d'Impresa, norma ISO 26000);
    • La logistica sostenibile è, inoltre,una leva importante di competitività: il digitale, con l’IoT (internet of things), l’intelligenza artificiale (AI), i big data e la robotizzazione, contribuiscono ad abbassare i costi di produzione e stoccaggio, e quindi a migliorare la produttività e la redditività della filiera.

    Come trasformare la logistica in una soluzione sostenibile

    Come trasformare la logistica in una soluzione sostenibile

    Come abbiamo accennato, la catena di fornitura riunisce numerose attività che hanno tutte, a diversa scala, un impatto sull’ambiente. La buona notizia è che è possibile intervenire su ciascun livello grazie al progresso tecnologico. Ad esempio, le soluzioni digitali e l’automazione dei magazzini stanno diventando strumenti sempre più preziosi per lo sviluppo sostenibile.

    Vediamo ora, ai vari livelli, com'è possibile rendere la logistica più sostenibile.

    Gestire il flusso delle merci

    Le aziende possono acquistare merce in modo più responsabile stabilendo capitolati precisi che prevedano:

    • La realizzazione di un’economia circolare, dove il riutilizzo (o riciclo) dei prodotti è previsto fin dalla fase di progettazione;
    • La scelta di materiali sostenibili, non inquinanti, e riciclati;
    • Rigorosa selezione di fornitori che rispettino gli impegni ecologici dell'azienda. Se possibile, privilegiare i cortocircuiti per ridurre l’importo della carbon tax;
    • Una comunicazione interna e con i vari partner, eventualmente con la creazione di una carta etica.

    Ridurre gli imballaggi

    Gli imballaggi, anche quelli riciclabili, producono ogni anno una quantità considerevole di rifiuti. Eppure, sono semplici gli accorgimenti per limitarli:

    • Riducendo il peso-volume dei colli. Non è raro, infatti, ricevere un ordine in una scatola grande il doppio del prodotto. Adeguare l'imballaggio alle dimensioni dell'articolo, permetterebbe di utilizzare meno risorse, riducendo lo spazio richiesto per il trasporto e lo stoccaggio;
    • Riutilizzando gli imballaggi. Gli imballaggi "di andata e ritorno” facilitano la restituzione di merci non conformi senza richiedere il riconfezionamento del prodotto; ciò è ideale nell'ambito di una politica di logistica inversa;
    • Scegliendo materiali eco-responsabili, come amido di mais biodegradabile, cuscini d'aria e carta kraft.

    Ottimizzare i trasporti per ridurre l’inquinamento

    Il trasporto genera inquinamento e contribuisce al riscaldamento globale. Tuttavia, quest’area può essere ottimizzata in diversi modi:

    • Dotandosi di veicoli più ecologici (elettrici, a metano o idrogeno) e praticando l’eco-driving;
    • Unendo i percorsi e collaborando con altri fornitori per le consegne. Questa soluzione consente di massimizzare il tasso di riempimento dei camion;
    • Optando per una soluzione multimodale, con l'utilizzo del trasporto ferroviario o marittimo;
    • Utilizzando un software di ottimizzazione del percorso, che pianifica le consegne calcolando le distanze ed evitando corse a vuoto.

    Gestire stoccaggio e magazzino

    Lo sviluppo sostenibile vale anche per i magazzini. Anche in questo caso il loro impatto ecologico può essere ridotto al minimo:

    • Rilocalizzandoli, con la creazione di spazi logistici urbani;
    • Effettuando interventi di riqualificazione energetica (isolamento termico, aperture per creare illuminazione naturale, installazione di pannelli solari termici, produzione di energia elettrica fotovoltaica o eolica, recupero delle acque meteoriche, tetto verde, ecc.);
    • Fornendo un'area di cross-docking. La merce non viene stoccata in magazzino, ma viene spedita direttamente al cliente dopo essere stata controllata. Pertanto, i tempi di movimentazione e trasporto sono ridotti;
    • Automatizzando il magazzino, con cobot e robot, per aumentare la produttività della supply chain, limitare gli spazi di stoccaggio e i costi operativi;
    • Dotandosi di software di gestione dell'inventario (WMS) e di soluzioni che coordinano i robot, anticipano le carenze e i rifornimenti e consentono di immagazzinare in modo più efficiente i prodotti (chip RFID, sensori di rilevamento, ecc.).

    Conclusione: verso una logistica sostenibile e competitiva

    La logistica sostenibile è un'opportunità per migliorare le prestazioni economiche e competitive delle aziende. Le soluzioni tecnologiche e i nuovi modelli di business permettono di ottimizzare i processi, ridurre i costi e l'impatto ambientale, fidelizzare i clienti e rafforzare il brand.

    I punti chiave per una logistica sostenibile di successo sono:

    • Misurare e monitorare: la prima tappa è quella di misurare l'impronta ambientale della propria catena di fornitura per identificare le aree di miglioramento;
    • Stabilire obiettivi ambiziosi: definire obiettivi chiari e misurabili per la riduzione delle emissioni di gas serra, del consumo di risorse e dei rifiuti;
    • Adottare una strategia olistica: la logistica sostenibile richiede un approccio globale che coinvolga tutti gli aspetti della catena di fornitura, dai fornitori ai clienti;
    • Investire in tecnologie innovative: le soluzioni digitali, l'automazione, l'IoT e la robotica possono ottimizzare i processi e ridurre l'impatto ambientale;
    • Collaborare con i partner: la collaborazione con fornitori, clienti e altri stakeholder è fondamentale per lo sviluppo di una catena di fornitura sostenibile;
    • Comunicare e sensibilizzare: informare i clienti, i dipendenti, e il pubblico in generale, sull'impegno dell'azienda per la sostenibilità.

    La logistica sostenibile è un viaggio, non una destinazione. Richiede impegno continuo e un miglioramento costante. Ma le aziende che investono in questo percorso saranno ben posizionate per il futuro, sia in termini di responsabilità ambientale che di successo commerciale.

    Articoli correlati