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      • Pubblicato il 27 feb 2023
      • Ultima modifica 18 nov 2024
    • 9 min

    Digitalizzazione degli acquisti: come accompagnare la transizione

    Favorire l'adozione di processi digitalizzati di gestione degli acquisti da parte dei diversi team di lavoro è prioritario per un’azienda.

    Digitalizzazione degli acquisti: accompagnare la transizione

    In tema di trasformazione digitale, meglio diffidare delle apparenze. Se infatti è vero che l'adozione di strumenti digitali richiede attività di formazione dedicate, la questione prioritaria rimane pur sempre quella di superare le resistenze iniziali. Ma quali sono le sfide poste dalla gestione del cambiamento?

    Lungo tutta la catena del valore, che siate un cliente, un fornitore, un buyer o un venditore, una cosa è certa e ben riscontrabile: la trasformazione digitale degli acquisti è un processo che genera valore.

    Tuttavia, di fianco alle promesse di semplificazione, snellimento, ottimizzazione dei costi e affidabilità degli approvvigionamenti, non si può prescindere dal considerare una variabile importante: il fattore umano. Quando si decide di intraprendere la strada proficua della digitalizzazione degli acquisti, infatti, è necessario creare le condizioni per un'adozione diffusa delle soluzioni che si andranno a implementare. Senza questo prerequisito, i propri sforzi, così come quelli dei propri investimenti, non produrranno alcun effetto tangibile.

    Qual è, allora, la sfida? Sicuramente, è favorire l'adozione di processi digitalizzati di gestione degli acquisti da parte dei diversi team di lavoro, dimostrando quali siano i benefici che il loro utilizzo quotidiano può offrire a tutti i collaboratori e – nella consapevolezza che la resistenza al cambiamento è spesso indotta dalla paura di uscire dalla comfort zone - orientare il proprio approccio sulla condivisione dei principali vantaggi della digitalizzazione degli acquisti.

    Ma come fare? Proviamo a condividere qualche percorso da applicare.

    Strutturare il discorso: parlate di vantaggi e miglioramento dei processi

    Tra gli errori che vengono commessi più di frequente nella gestione del cambiamento (e questa osservazione non riguarda solo la digitalizzazione degli acquisti!), vi è quello di limitare la formazione all'utilizzo di uno strumento.

    Le sfide poste dalla trasformazione degli acquisti mediante soluzioni digitali vanno tuttavia ben oltre la semplice indicazione operativa. Ed ecco dunque che per una gestione efficace del cambiamento, è indispensabile ottenere il pieno coinvolgimento degli utenti.

    A questo scopo, prima di descrivere le operazioni o le procedure, è sicuramente più utile dimostrare con i fatti quali siano i benefici per gli utenti stessi.

    Per esempio, come indicato nella terza edizione della Ricerca sul procurement dei materiali indiretti in Italia 2024, la digitalizzazione costituisce oggi una grande opportunità per gli acquisti indiretti: grazie a sistemi e soluzioni digitali è possibile supportare le imprese che faticano a quantificare correttamente i fabbisogni di MRO per eccessiva numerosità dei codici prodotto (63% delle imprese), e si può migliorare la capacità di prevenire situazioni emergenziali (56% delle imprese).

    Dinanzi a tale possibilità, l’indagine 2024 ha registrato un tasso di maturità digitale delle imprese abbastanza elevato, rilevando come la confidenza con le nuove tecnologie stia progressivamente aumentando, spinta dai vantaggi che porta con sé. Dall’indagine è ad esempio emerso come il 65% delle imprese utilizza con elevata frequenza sistemi informativi integrati e che il 42% delle imprese utilizza sistemi di e-marketplace per gli acquisti.

    Il 53% del campione di imprese utilizza piattaforme di e-procurement, mentre meno del 12% utilizza stabilmente tecnologie evolute come il cloud computing, l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data, e solo il 10% delle imprese utilizza l’Industrial Internet of Things, segno che è ancora possibile progredire in quest’ambito. Ma quali sono gli altri elementi che possono davvero fare la differenza nella transizione digitale?

    Coinvolgere gli utenti dall'inizio del progetto

    Per facilitare l'adozione di una soluzione di e-procurement o l'utilizzo di un catalogo online, è fondamentale sensibilizzare gli utenti sui vantaggi immediati che potranno ricavare nella quotidianità.

    Occorre pertanto condividere come queste soluzioni contribuiscano a limitare il rischio di errori negli acquisti, facilitare il ciclo di validazione degli approvvigionamenti, evitare quanto più possibile il reinserimento dei dati durante l'effettuazione o la preparazione di un ordine, disporre di una visibilità a 360° sulla gestione degli acquisti.

    Insomma, prima ancora di parlare della soluzione stessa e del suo utilizzo, cercate di sensibilizzare gli utenti e mettete in evidenza i numerosi vantaggi che ne derivano!

    Scegliere un partner in grado di supportarvi

    Posto che la formazione sull’uso degli strumenti tecnici è essenziale, che misurare e mantenere il coinvolgimento di tutti i team è indispensabile per il successo del progetto, e che poter contare sull'appoggio incondizionato dei responsabili è uno degli ingredienti fondamentali della trasformazione degli acquisti, esiste tuttavia un'altra condizione imprescindibile: la partnership.

    "Per snellire e accelerare la digitalizzazione degli acquisti, le aziende devono poter contare sul supporto di partner che le assistano nell'adozione delle soluzioni – dichiara infatti Marco Beltramo, Sales Director di RS Italia – Ecco perché in RS abbiamo sviluppato degli strumenti per supportare le aziende e facilitare l'adozione dei nostri servizi e-business".

    Motivare i collaboratori nel tempo

    Sia che optiate per un catalogo online o per una soluzione di e-procurement, vi troverete sistematicamente di fronte alla necessità di supportare il cambiamento. Oltre a tutti gli sforzi di comunicazione, sensibilizzazione e formazione che potrete attuare, ricordate di incoraggiare i team. In che modo?

    In primo luogo, fissate degli obiettivi progressivi da raggiungere. Più procederete per step adottando una logica di Quick Wins e più riuscirete a incoraggiare i collaboratori più motivati, fornendo allo stesso tempo un sostegno misurato a quelli più restii ad accettare la trasformazione.

    Come digitalizzare gli acquisti: i 5 passi fondamentali per farlo con successo

    Ora che abbiamo inquadrato correttamente il tema, possiamo compiere un ulteriore sforzo per cercare di comprendere come effettuare una corretta digitalizzazione degli acquisti.

    Per capirlo in modo più consapevole, abbiamo schematizzato di seguito i 5 passi fondamentali per riuscirci senza indugio.

    Mappare il processo degli acquisti

    Per sapere dove si vuole arrivare, occorre sapere da dove si parte. Ecco perché il primo passo lungo il percorso della digitalizzazione degli acquisti consiste nel fare il punto sulle proprie pratiche attuali: chi acquista, per quale importo, per quale scopo e da chi?

    Si tratta di alcune semplici ma fondamentali domande iniziali, che consigliamo di porre il prima possibile al fine di identificare sia la soluzione da implementare, sia i soggetti da coinvolgere nel progetto.

    Peraltro, è sempre in questa fase iniziale di analisi che dovrebbero trovare spazio le valutazioni sulle motivazioni che inducono ad avviare il processo di digitalizzazione degli acquisti. Tra i principali spunti che potrebbero indurre verso questo cambiamento potrebbero esserci:

    • riduzione delle interruzioni di approvvigionamento
    • ottimizzazione delle tempistiche
    • miglioramento della gestione dei sospesi
    • ampliamento del portafoglio fornitori
    • garanzia di continuità degli acquisti, anche in caso di collaboratori che si assentano o che lasciano l’azienda.

    Qualificare i fornitori

    Passare da un ciclo di acquisto tradizionale a un modello 100% digitale in pochi giorni può destabilizzare l’azienda. Per essere efficaci e pertinenti è invece più opportuno avviare il progetto di e-procurement con alcuni fornitori pilota, volontari e partecipi al proprio fianco in questa trasformazione.

    Agendo in veste di partner nella trasformazione digitale, questi operatori aiuteranno a valutare e adattare in tempo reale i processi predisposti.

    A proposito di processi di trasformazione e di barriere che potrebbero ostacolare la sua realizzazione, sottolineiamo come quelle più critiche sono riconducibili alla natura organizzativa (62%). Per il la Ricerca sul pocurement dei materiali indiretti, infatti, spesso non vi è un vero investimento strategico nei confronti della transizione digitale e anche laddove la resistenza si affievolisce, il processo di acquisto rimane confinato tra quelli per i quali l’investimento è secondario (62%).

    Tra le imprese più evolute, invece, gli ostacoli più diffusi sono quelli legati all’integrazione dei sistemi digitali dell’impresa con quelli dei partner (54%) e la scarsa disponibilità dei dati coerenti e aggiornati (63%).

    Ridefinire i processi di validazione

    L’e-procurement si basa su una strategia precisa: sapere chi può acquistare cosa e a che prezzo costituisce la struttura dell’equazione da risolvere, impegnandosi a eliminare gli attriti in tutte le fasi, e sapere chi potrà o dovrà validare o meno un ordine internamente.

    Ridefinendo con precisione il processo di validazione, i benefici in termini di risparmio di tempo non mancheranno a manifestarsi.

    Ripensare le relazioni con i fornitori

    L’e-procurement si basa su un principio fondamentale: l’interconnessione tra il fornitore e il cliente, in un rapporto che dovrebbe facilitare gli scambi di informazioni rendendoli più rapidi ed efficaci.

    Gli scambi di dati standardizzati possono d’altronde limitare gli errori e rafforzare il legame di fiducia tra il cliente e il fornitore: con l’e-procurement i fornitori diventano un’estensione naturale dell’attività, i cui confini si sfumano grazie alla presenza di processi standardizzati che rendono più fluide le interazioni. In questo contesto, il concetto di fiducia assume un ruolo centrale.

    Misurare, adattare e valutare

    Nessuna azienda decide di digitalizzare gli acquisti per il puro piacere di accettare una sfida o seguire una tendenza passeggera: considerato che l’ottimizzazione dei processi di acquisto costituisce una delle leve essenziali della propria crescita economica, occorre agire con rigore.

    Dunque, dopo aver implementato la soluzione di e-procurement, è necessario controllare scrupolosamente l’evoluzione di alcuni dei principali indicatori: costo medio degli ordini, tempo medio di elaborazione di un ordine, riduzione dei costi, numero di controversie sono solamente alcune delle variabili che consentiranno di identificare possibili aree di progressione e cercare di migliorare costantemente il ROI del progetto.

    A proposito di aree di applicazione e miglioramento, è ancora la ricerca sul procurement dei materiali indiretti in Italia 2024 a rivelare il grado di digitalizzazione delle varie fasi del processo di acquisto, indicando come la fase più digitalizzata sia quella della fatturazione (72%), davanti alle fasi di quotazione del prezzo (50%) e invio dell’offerta da parte dei fornitori (54%).

    Ancora, il 44% delle imprese dichiara digitalizzata la fase di trasmissione e visibilità del catalogo, mentre l’order tracking e i tender sono digitalizzati rispettivamente dal 41% e dal 38% del campione. Si indica altresì una quota del 28% delle imprese che afferma di non aver digitalizzato alcuna fase del processo di acquisto.

    Digitalizzazione degli acquisti: un esempio

    Come abbiamo visto, la digitalizzazione degli acquisti può condurre le aziende a conseguire numerosi benefici, assicurando una migliore performance e una maggiore flessibilità. La possibilità di uniformare e automatizzare le diverse attività migliora l’intero processo di acquisto, che risulta inoltre più facilmente adattabile al nuovo contesto socioeconomico.

    Ma come cambia il processo di acquisto da tradizionale a digitale? Valutiamolo con un esempio.

    Esempio di processo di acquisto tradizionale

    Prima della digitalizzazione, il ciclo di acquisto risultava essere particolarmente lungo e complicato.

    L’iter più comune poteva cominciare con il ruolo di un tecnico, che sceglieva i prodotti su un catalogo cartaceo o digitale. Successivamente, emetteva e stampava una richiesta di autorizzazione o la spediva per e-mail al suo superiore. A quel punto, una volta concessa l’autorizzazione, la richiesta veniva indirizzata all’ufficio approvvigionamento, che verificava il prezzo prima di generare l’ordine di acquisto.

    A sua volta, l’ordine doveva essere firmato dal responsabile degli acquisti, per poi essere inviato per posta elettronica al fornitore. Infine, dopo la consegna, occorreva verificare che la fattura corrispondesse correttamente all’ordine di acquisto: passaggi che causavano perdite di tempo ed erano fonte di numerosi errori.

    Esempio di processo di acquisto digitale

    Le cose cambiano, evidentemente, ricorrendo a un processo di acquisto digitale. In questo caso, una volta selezionati i fornitori, non si dovrà far altro che creare un catalogo personalizzato contenente i prodotti e i servizi accompagnati da un’accurata descrizione, dalle caratteristiche ai prezzi, dai tempi di consegna alle condizioni commerciali pattuite.

    A quel punto l’utente che si è previamente identificato può contrassegnare i prodotti e le quantità desiderate. Gli ordini di acquisto verranno generati automaticamente secondo un processo di approvazione definito internamente. Sul loro portale dedicato, i fornitori possono successivamente caricare le loro fatture. Infine, gli strumenti di acquisizione o delle intelligenze artificiali effettuano la riconciliazione tra le fatture e gli ordini di acquisto.

    Per Approfondire

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