In un’ottica che vede le metriche come elemento centrale della tecnologia, la pandemia ha portato a un maggiore interesse verso l’uso di strumenti di procurement digitali nei settori dell’energia, del petrolio, del gas e delle utility.
Quasi metà (47%) dei professionisti del procurement in questo settore ritiene che la pandemia abbia portato a un maggiore impiego degli strumenti digitali a supporto dei processi di Purchase-to-Pay. In più di metà delle aziende (52%), gli utenti finali sono già autorizzati a ordinare direttamente dai fornitori con l’uso di sistemi di e-procurement.
In un recente report di McKinsey7 si sostiene che l’outsourcing delle attività tecniche nel settore Oil & Gas possa generare risparmi dal 30% al 50%, mentre il 41% dei partecipanti al sondaggio 2020 operanti in quest’area dichiara che molti committenti chiedono agli appaltatori di procurarsi direttamente i materiali.
Il lato negativo di questo approccio è che, a meno che gli appaltatori non siano integrati nel sistema di e-procurement, si perde visibilità sulla spesa MRO indiretta. E in un contesto di pressione sui costi, non ci si può permettere di rimanere all’oscuro riguardo a chi sta acquistando che cosa e quando.
È rassicurante, in questo senso, che più di metà (52%) dei responsabili del procurement partecipanti al sondaggio utilizzi soluzioni di e-procurement per acquistare forniture indirette per l’MRO e che quasi tre quarti (73%) dei rispondenti dichiarino di usare il sistema di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) per monitorare la spesa indiretta.
Le tecnologie digitali possono assumere molte forme, dalle soluzioni VMI (Vendor Managed Inventory - scorte gestite dal fornitore) – usate da più di due quinti (43%) delle aziende di questo settore per mantenere le risorse a livelli ottimali – al bin stocking, usato nel 35% delle imprese di questo settore.
Meno di un’azienda su dieci (9%) utilizza distributori automatici industriali per la fornitura diretta di articoli critici – soprattutto DPI (dispositivi di protezione individuale) per il COVID-19 – ai dipendenti nei luoghi di lavoro, ma quasi due quinti (39%) citano la facile reperibilità dei DPI tra i vantaggi dei servizi di gestione delle scorte.
Nel nostro sondaggio, il 76% si è dichiarato d’accordo sul fatto che le soluzioni di gestione delle scorte offrano una maggiore visibilità sul magazzino e sulla spesa, il 43% ha dichiarato che contribuiscono a migliorare le procedure di lavoro e oltre un terzo (36%) ritiene che il VMI abbia portato in generale a una maggiore sicurezza per i colleghi in loco, riducendo la necessità di spostamenti per il reperimento degli articoli richiesti.
“Abbiamo visto una marcata crescita dell’interesse verso le soluzioni digitali, anche da parte di clienti che in passato erano riluttanti ad adottarle,” dichiara Diego Comella, Managing Director di RS Italia. “La pandemia ha indubbiamente generato un grande interesse per l’efficienza che gli strumenti digitali possono assicurare.”
In Europa e in Medio Oriente si osserva la medesima tendenza, dichiara Diego Comella. “La pandemia ha accelerato l'adozione di soluzioni tecnologiche per il processo di Purchase-to-Pay ed è probabile che il ricorso all’e-procurement cresca ulteriormente in futuro,” aggiunge.
In un recente report di PwC sul settore dell’energia si raccomanda l’impiego di tecniche di e-procurement più sofisticate per l’MRO (maintenance, repair and operations) allo scopo di ridurre i costi di magazzino e il rischio di fermi impianto. Diego Comella ritiene che il Condition Monitoring possa svolgere un ruolo essenziale a questo riguardo.
“Il vantaggio principale di un servizio di assistenza in loco è la capacità di prevedere i malfunzionamenti. Possiamo far visita attivamente a un cliente e spiegargli che, ad esempio, abbiamo osservato una caduta di pressione in un tubo idraulico che segnala una perdita in qualche punto – e questo rappresenta un’enorme opportunità.
“Nelle miniere australiane si utilizzano escavatori sotterranei. Non si inviano i tecnici di manutenzione a effettuare sopralluoghi per controllare le attrezzature. Si utilizza il Condition Monitoring con nodi di sensori di ogni tipo. La manutenzione predittiva e l’assistenza proattiva sono fattori cruciali.”
Il nostro sondaggio indica che oltre un terzo delle aziende in questo settore ha già adottato una strategia per il Condition Monitoring, nel 43% dei casi per scopi di calibrazione e nel 57% dei casi per garantire la continuità operativa delle parti critiche.