Guida generale sui DPI ad uso non sanitario

Quali DPI scegliere per proteggerti sul luogo di lavoro?
La risposta in questa guida completa per la tua sicurezza.

Guida generale sui DPI ad uso non sanitario

Cosa sono i DPI

I dispositivi di protezione individuale per la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, detti anche DPI, sono quegli indumenti e quegli accessori in grado di proteggere l’incolumità e la salute delle persone in modo efficace ed efficiente.

L’uso dei DPI sul luogo di lavoro è regolamentato da specifica normativa a cui si fa riferimento in questa guida, unitamente alla valutazione di rischio prevista dalla normativa stessa. Per approfondimenti si consulti la nostra “Guida generale alle normative sui DPI ad uso non sanitario”.

Come scegliere un DPI

Per scegliere il giusto dispositivo di protezione individuale, è innanzitutto fondamentale tener conto che tutti gli indumenti e le attrezzature DPI devono essere progettati e costruiti per garantire la sicurezza del lavoratore e devono poter essere mantenuti integri e puliti.

I datori di lavoro, nella selezione dei dispositivi di protezione individuale da far indossare ai propri lavoratori, dovrebbero inoltre tenere in considerazione il fattore vestibilità e comfort: se i DPI si adattano bene e sono comodi da indossare, gli operatori saranno incentivati a portarli.

L’utilizzo dei DPI da parte del lavoratore è comunque obbligatorio, se previsto dal piano di sicurezza aziendale, e il non rispettare questa direttiva comporta il sanzionamento oltre che il mettere a rischio la propria incolumità.

Generalmente i dispositivi di protezione sono disponibili in più taglie (dimensioni) e occorre prestare attenzione a selezionare quella corretta per ogni lavoratore. Se devono essere indossati insieme diversi tipi di DPI (kit DPI combinati come ad esempio visiere, elmetto e occhiali protettivi), è necessario che questi siano compatibili. Se i DPI non si adattano correttamente, alcune zone del corpo vengono esposte in modo pericoloso, fornendo un livello di protezione inadeguato e scoraggiandone l'utilizzo da parte dei lavoratori.

I datori di lavoro devono assicurarsi che i DPI selezionati siano adeguati, in base alla valutazione dei rischi effettuata e alla normativa vigente.

Nei prossimi paragrafi vengono descritti in modo approfondito i diversi tipi di DPI ad uso dei lavoratori in ambito non sanitario.

Guida ai DPI per occhi e viso

La protezione degli occhi e del viso è una componente fondamentale della sicurezza sul lavoro.

Molte lesioni oculari sui luoghi di lavoro si verificano perché i dipendenti non indossano alcuna protezione per gli occhi, mentre altre derivano dall'indossare protezioni inadeguate. I datori di lavoro devono assicurarsi che i loro dipendenti indossino protezioni adeguate per gli occhi e il viso e che la forma di protezione scelta sia appropriata al lavoro svolto e si adatti adeguatamente a ciascun dipendente esposto al rischio. Devono garantire che i lavoratori dispongano di un DPI quando è presente un rischio di esposizione a polveri, fumi, nebbie, vapori, gas, particolati, sostanze chimiche, liquidi, luci intense, metallo fuso, sostanze caustiche, materiale potenzialmente infetto.

I DPI per gli occhi hanno lo scopo di fornire protezione da urti, tagli, schizzi, nebbie e spruzzi. Devono adattarsi adeguatamente all’operatore o essere regolabili. Devono inoltre essere mantenuti in buone condizioni o, altrimenti, sostituiti.

Qualsiasi dispositivo di protezione necessita di regolare pulizia e questo è ancora più importante per le protezioni degli occhi, poiché le lenti sporche causano problemi di vista e possono contribuire a incidenti. Allo stesso modo, se le lenti si graffiano, si forano o si incrinano, devono essere sostituite.

Uso dei DPI con lenti da prescrizione

Gli operatori che usano occhiali correttivi dovrebbero indossare DPI adatti ad essere portati sopra gli occhiali o direttamente dotati di lenti da vista, come da prescrizione del lavoratore. È importante comunque assicurarsi che gli occhiali protettivi non disturbino il corretto posizionamento delle lenti correttive, in modo che il lavoratore non abbia la vista inibita o limitata.

Fattori di rischio per gli occhi

La protezione degli occhi è importante per categorie di lavoratori quali falegnami, elettricisti, macchinisti, meccanici, operatori in mulini, idraulici e tubisti, impiegati della lamiera e lattonieri, assemblatori, addetti alle levigatrici, operatori di rettificatrici, segatori, saldatori, operai operatori e addetti alla lavorazione del legno, addetti al taglio e al disboscamento del legname.

Sono in grado di provocare lesioni agli occhi o al viso polvere, sporcizia, metallo o trucioli di legno che entrano negli occhi a seguito di attività come scheggiatura, molatura, segatura, martellamento, uso di utensili elettrici o anche forti raffiche di vento. Altre lesioni possono essere provocate da spruzzi di sostanze chimiche, sostanze corrosive, liquidi caldi, solventi. Sono pericolosi anche oggetti che urtano occhi o viso, come rami di alberi, catene, strumenti o corde. Nocivi sono anche l’energia radiante da saldatura, i laser o altra luce radiante che provochi calore, abbagliamento, scintille, schizzi o particelle volanti.

Come scegliere la protezione per gli occhi

La scelta della protezione per occhi e viso più adatta per i lavoratori dovrebbe prendere in considerazione i seguenti elementi:

  • Capacità di protezione da rischi specifici sul luogo di lavoro
  • Ergonomia
  • Libertà di movimento e ottime condizioni di visibilità
  • Durevolezza e lavabilità
  • Possibilità di funzionare illimitatamente con qualsiasi altro DPI richiesto
  • Chiara identificazione del costruttore
  • Conformità alle norme di legge

Il datore di lavoro può scegliere di fornire un paio di occhiali protettivi per ogni postazione di lavoro piuttosto che occhiali individuali per ogni dipendente. In tal caso, il datore di lavoro deve assicurarsi che i dipendenti disinfettino gli occhiali protettivi dopo ogni utilizzo. Gli occhiali protettivi con lenti correttive possono essere utilizzati solo dal lavoratore per il quale è stata rilasciata la prescrizione correttiva e non possono essere condivisi.

Tipologie di DPI per gli occhi

Ogni tipo di occhiali protettivo è progettato per proteggere da rischi specifici. I datori di lavoro identificano i rischi peculiari del posto di lavoro che minacciano gli occhi e i volti dei lavoratori, completando una valutazione dei rischi come richiesto dalla normativa vigente.

La norma UNI EN 10912: 2000 classifica i protettori per utilizzo, forma e prestazione dell’oculare.

I DPI classificati per utilizzo, a loro volta vengono suddivisi in tre macro classi: laser, saldatura, altri usi. La normativa classifica i protettori secondo l'utilizzo previsto, individuandone per ogni categoria le specifiche applicabili.

I protettori classificati per forma possono invece essere suddivisi in tre categorie principali: occhiali, maschere/occhiali a visiera, ripari facciali. Gli occhiali proteggono gli occhi limitatamente alle zone orbitali. Le maschere/occhiali a visiera proteggono sia gli occhi che le cavità orbitali mentre i ripari facciali forniscono una protezione più ampia, coprendo sia agli occhi che il viso.

I dispositivi di protezione dell’occhio classificati per prestazione, vengono invece categorizzati in base ai livelli di prestazione offerti nei confronti dei diversi rischi a cui possono essere sottoposti i lavoratori durante il loro utilizzo.

In generale, i dispositivi più comuni di protezione per occhi e viso comprendono:

Occhiali protettivi.
Hanno montature di sicurezza realizzate in metallo o plastica e lenti resistenti agli urti. Schermi laterali sono disponibili su alcuni modelli.

Occhiali antispruzzo.
Si tratta di protezioni per gli occhi aderenti che coprono completamente gli occhi, le orbite e l'area del viso immediatamente circostante gli occhi. Forniscono protezione da urti, polvere, e schizzi di natura nociva (come ad esempio spruzzi di sostanze chimiche). Alcuni modelli si adattano alle lenti correttive.

Occhiali antipolvere.
Gli occhiali antipolvere sono protezioni per gli occhi aderenti, progettate per resistere al passaggio di particelle di grandi dimensioni attraverso occhiali.

Schermi per saldatura.
Sono protezioni in fibra vulcanizzata o fibra di vetro e dotati di una lente con filtro per proteggere gli occhi dalle ustioni causate da raggi infrarossi o luce radiante intensa; proteggono inoltre sia gli occhi che il viso da scintille volanti, schizzi di metallo e scorie, prodotti durante le operazioni di saldatura, brasatura e taglio. Il filtro delle lenti deve essere idoneo a proteggere dai rischi specifici del lavoro svolto e dalle radiazioni luminose dannose. Questo DPI è essenziale per la protezione dei lavoratori perchè la luce intensa associata alle operazioni di saldatura può causare danni oculari gravi e talvolta permanenti. Le istruzioni per l’utilizzo specifico del DPI devono esserre contenute nella documentazione tecnica fornita dal costruttore e sono presenti con etichetta visibile nel dispositivo stesso.

Occhiali di protezione da luce laser.
La radiazione della luce laser può essere estremamente pericolosa per l'occhio non protetto e i raggi diretti o riflessi possono causare danni permanenti agli occhi. Questi occhiali speciali proteggono dalle intense concentrazioni di luce prodotte dai laser. Sono necessari per quando gli operatori lavorano con laser di classe 3 e 4 e devono essere utilizzati solo quando si opera alla lunghezza d'onda e all'energia/potenza per cui sono destinati. Le istruzioni per l’utilizzo specifico del DPI devono esserre contenute nella documentazione tecnica fornita dal costruttore e sono presenti con etichetta visibile nel dispositivo stesso.

Visiere.
Questi fogli di plastica trasparente si estendono dalle sopracciglia sino a sotto il mento e per l'intera larghezza della testa del lavoratore. Alcuni modelli sono polarizzati per proteggere dall'abbagliamento. Proteggono da polveri fastidiose e da potenziali schizzi o spruzzi di liquidi pericolosi, ma non forniscono una protezione adeguata contro il rischio d’impatto.

Scudi resistenti ai fluidi.
Questi dispositivi sono resistenti ai fluidi o impermeabili e forniscono protezione dagli schizzi da materiale biologico, come fluidi corporei di primati umani o non umani. Questi schermi non forniscono protezione contro prodotti chimici o rischi di impatto.

Protezioni da rischio d’impatto.
Le visiere o gli scudi, utilizzati in combinazione con occhiali protettivi, forniscono una protezione aggiuntiva contro i rischi di impatto.

Guida ai dispositivi di protezione per l'udito

I DPI per la protezione dell’udito devono essere indossati quando si lavora in ambienti rumorosi e possono presentarsi sia sotto forma di tappi per le orecchie che di cuffie antirumore. Il loro utilizzo è determinato da quanto specificato nella valutazione di rischio effettuata per legge dal datore di lavoro. In tale relazione, viene indicato se sul luogo di lavoro siano necessari o meno protezioni acustiche personali e l'attenuazione del rumore richiesta alle frequenze alta, media e bassa.

Come scegliere la protezione per le orecchie

Le protezioni per l’udito dovrebbero essere confortevoli e igieniche. Devono inoltre essere compatibili con altri DPI (ad esempio elmetti, maschere antipolvere e protezioni per gli occhi) indossati dai lavoratori. In particolare, i tappi per le orecchie (auricolari) richiedono una formazione ai lavoratori, che ne garantisca l’uso corretto.

L'esposizione dei lavoratori a un rumore eccessivo dipende da una serie di fattori, tra cui:

  • Il volume del rumore misurato in decibel (dB)
  • La durata dell'esposizione di ogni dipendente al rumore
  • Se i dipendenti si spostano tra aree di lavoro con diversi livelli di rumore
  • Se il rumore è generato da una o più sorgenti

In genere, più forte è il rumore, minore è il tempo di esposizione prima che sia necessaria la protezione dell'udito. Ad esempio, i dipendenti possono essere esposti a un livello di rumore di 90 dB per 8 ore al giorno prima che sia necessaria la protezione dell'udito. D'altra parte, se il livello di rumore raggiunge 115 dB è necessaria una protezione dell'udito se l'esposizione prevista supera i 15 minuti.

I rumori sono considerati continui se l'intervallo tra le occorrenze del livello massimo di rumore è di un secondo o meno. I rumori che non soddisfano questa definizione sono considerati rumori da impatto o da impulso (forti esplosioni momentanee di suono) e l'esposizione a questo tipo di rumore non deve superare i 140 dB. Esempi di strumenti che possono provocare urti o rumori impulsivi sono pistole sparachiodi, punzonatrici e martelli.

È importante capire che le protezioni acustiche riducono solo la quantità di rumore che arriva alle orecchie. L'entità di questa riduzione viene definita attenuazione, che differisce in base al tipo di protezione acustica utilizzata e alla sua adattabilità.

I produttori di DPI per udito devono riportare la documentazione tecnica dettagliata relativa all’efficacia della protezione del dispositivo, secondo le norme di legge.

Tipologie di protezione dell'udito

Quando l'esposizione al rumore di un dipendente non può essere ridotta a livelli di sicurezza, è necessario indossare una protezione per l'udito. Le opzioni più comuni per la protezione dell'udito sono:

Inserti auricolari monouso. Sono realizzati in cotone cerato, schiuma, gomma siliconica o elastomeri. Sono autoformanti e, se inseriti correttamente, funzionano come la maggior parte dei tappi per le orecchie modellati.

Inserti auricolari preformati o modellati. Questi DPI devono essere inseriti individualmente e possono essere usa e getta o riutilizzabili. I tappi riutilizzabili devono essere puliti dopo ogni utilizzo. Sono disponibili in diverse dimensioni e forme per adattarsi a canali auricolari di dimensioni diverse. Non hanno praticamente alcuna espansione o contrazione, quindi ottenere una buona tenuta con il condotto uditivo può essere difficile.

Tappi per le orecchie modellabili o in schiuma. Se inserito correttamente nell'orecchio, questo tipo di tappi per le orecchie si espanderà per riempire il condotto uditivo e sigillarsi contro le pareti. Questa espansione consente ai tappi per le orecchie in schiuma di adattarsi a canali uditivi di diverse dimensioni.

Cuffie paraorecchie. Questi dispositivi si adattano alla testa e racchiudono l'intero perimetro dell'orecchio esterno. Sono apparecchi che richiedono una perfetta tenuta intorno all'orecchio. L'interno della coppa del manicotto è rivestito di schiuma acustica, che riduce il rumore. La loro efficacia dipende dalla tenuta della guarnizione tra il cuscino in schiuma e la testa. Occhiali, peli sul viso, capelli lunghi o movimenti del volto come la masticazione possono ridurre il valore protettivo delle cuffie.

Fasce acustiche. Questi dispositivi coprono il condotto uditivo alla sua apertura. Non hanno la stessa tenuta all'interno del condotto uditivo e generalmente forniscono una protezione inferiore rispetto a cuffie o tappi per le orecchie, quindi in genere non sono raccomandati.

Guida ai DPI per la protezione del capo

Gli elmetti devono essere indossati sempre nelle aree pericolose ed i requisiti del DPI si estendono a tutti coloro che frequentano queste zone, inclusi i visitatori o la direzione. I dispositivi di protezione per il capo servono a proteggere:

  • contro la caduta di oggetti o l'impatto con oggetti fissi
  • il capo, offrendo isolamento termico
  • contro lacerazioni alla testa
  • contro scalping/impigliamento, in particolare su macchinari dove gli infortuni sono ancora numerosi

Le retine per capelli e le cuffie vengono utilizzate anche per motivi igienici.

Tutte le forme di protezione della testa e del cuoio capelluto devono essere adatte, montate correttamente e avere una fascia per la testa, la nuca e il mento facilmente regolabili.

La protezione dei lavoratori da potenziali lesioni alla testa è un elemento chiave di qualsiasi programma di sicurezza. Un trauma cranico può mettere in pericolo la vita di una persona e può essere fatale. Indossare un casco di sicurezza o un elmetto è uno dei modi più semplici per proteggersi. Gli elmetti possono proteggere i dipendenti dai rischi di impatto e penetrazione, nonché dai rischi di scosse elettriche e ustioni. I datori di lavoro devono garantire che i propri dipendenti indossino una protezione per la testa se si verifica una delle seguenti condizioni:

  • gli oggetti potrebbero cadere dall'alto e colpirli sulla testa
  • potrebbero sbattere la testa contro oggetti fissi, come tubi o travi a vista
  • esiste la possibilità di contatto accidentale della testa con pericoli elettrici

Come scegliere gli elmetti per la protezione della testa

Tutte le protezioni per il capo devono essere in grado di assorbire lo shock di un colpo. Devono essere resistenti all'acqua e bruciare lentamente. Devono inoltre essere corredati da istruzioni che spieghino la corretta regolazione e sostituzione della sospensione e dell'archetto.

Una protezione della testa troppo grande o troppo piccola non è adatta all'uso, anche se soddisfa tutti gli altri requisiti. Il copricapo protettivo deve adattarsi adeguatamente al corpo e alle dimensioni della testa di ogni individuo. La maggior parte dei copricapi protettivi è disponibile in una varietà di dimensioni con fasce regolabili per garantire una vestibilità adeguata.

Il copricapo non deve legarsi, scivolare, cadere o irritare la pelle. Alcuni dispositivi consentono l'uso di vari accessori per aiutare i dipendenti ad affrontare le mutevoli condizioni ambientali, come fessure per cuffie, occhiali di sicurezza, schermi per il viso e luci montate. I bordi opzionali possono fornire una protezione aggiuntiva dal sole e alcuni elmetti hanno scanalature che guidano l'acqua piovana lontano dal viso.
Gli accessori del copricapo protettivo non devono compromettere gli elementi di sicurezza dell'apparecchiatura.

Oggi sul mercato sono disponibili molti tipi di DPI per la protezione della testa, suddivisi in tre classi industriali:

  • Elmetti di Classe A forniscono resistenza agli urti e alla penetrazione insieme a una protezione da tensione limitata (fino a 2.200 volt)
  • Elmetti di classe B offrono il massimo livello di protezione contro i rischi elettrici, con protezione da scosse e ustioni ad alta tensione (fino a 20.000 volt). Forniscono inoltre protezione dai rischi di impatto e penetrazione causati dalla caduta dall’alto di oggetti
  • Elmetti di classe C offrono comfort leggero e protezione dagli impatti ma non offrono protezione dai rischi elettrici

Ogni copricapo dovrebbe portare un'etichetta all'interno che indichi il produttore, la marcatura CE e la classe di appartenenza secondo le norme di legge.

Manutenzione di un elmetto

La pulizia e l'ispezione periodica prolungherà la vita utile del copricapo protettivo. È essenziale un'ispezione quotidiana del guscio dell'elmetto, del sistema di sospensione e di altri accessori per fori, crepe, lacerazioni o altri danni che potrebbero compromettere il livello protettivo del DPI.

Alcuni detergenti o prodotti chimici possono indebolire il guscio degli elmetti e possono anche eliminare la loro resistenza elettrica.
Consultare il produttore del casco per informazioni sugli effetti della vernice e dei materiali per la pulizia.
Non praticare mai fori, dipingere o applicare etichette al copricapo protettivo poiché ciò potrebbe ridurre l'integrità della protezione.
Non conservare il copricapo protettivo alla luce diretta del sole, ad esempio sul ripiano del finestrino posteriore di un'auto, poiché la luce solare e il calore estremo possono danneggiarli.
Gli elmetti con uno dei seguenti difetti devono essere rimossi dal servizio e sostituiti: perforazione, incrinature o deformità della tesa o del guscio.
E’ bene sostituire sempre un elmetto se subisce un impatto, anche se il danno non è evidente.
I sistemi di sospensione sono offerti come parti di ricambio e devono essere sostituiti se danneggiati o quando si nota un'usura eccessiva.
Non è necessario sostituire l'intero elmetto quando si notano deterioramenti o rotture dei sistemi di sospensione.

Guida ai DPI per i piedi/gambe e le mani/braccia

Molti ruoli lavorativi comportano l'esposizione al rischio per piedi, gambe, braccia, mani, dita e altro. I lavoratori devono indossare una protezione aderente per i piedi e le mani per evitare che oggetti o sostanze pericolose possano danneggiarli.

In ambienti di lavoro con cavi elettrici i lavoratori devono indossare scarpe, stivali o guanti privi di metallo e non conduttivi. Le scarpe con punta in acciaio devono essere indossate in aree in cui non vi è alcun rischio di contatto elettrico. Il personale deve indossare calzature o guanti di gomma o sintetici per lavorare con sostanze chimiche o liquidi pericolosi.

Protezione mani/braccia

La maggior parte dei lavori richiede un certo grado di destrezza manuale e di conseguenza mani e braccia sono esposte a una vasta gamma di pericoli. I rischi includono pericoli elettrici, tagli, abrasioni, calore, freddo, contaminazione chimica, vibrazioni, ustioni chimiche o termiche, infezioni, irritazioni della pelle, fratture, amputazioni, punture, contusioni e dermatiti.

I guanti forniscono la principale forma di protezione delle mani contro una serie di rischi industriali, ma possono essere utilizzate anche altre forme di DPI come polsini o bracciali.

I guanti sono generalmente realizzati in pelle, cotta di maglia, gomma, kevlar lavorato a maglia o tela robusta. Non dovrebbero essere indossati dove c'è il rischio di intrappolamento nei macchinari.

Come scegliere le protezioni mani/braccia

Sono disponibili molti tipi di guanti per proteggere da un'ampia varietà di pericoli, a seconda della natura del rischio e dell'attività che deve svolgere il lavoratore. La vastità di potenziali lesioni professionali alle mani rende ardua la scelta del giusto DPI.

È essenziale che i dipendenti utilizzino guanti progettati specificamente per i rischi e le attività riscontrati sul posto di lavoro, poiché i guanti progettati per una funzione potrebbero non proteggere da una funzione diversa anche se possono sembrare un dispositivo di protezione appropriato. I seguenti sono esempi di alcuni fattori che possono influenzare la scelta dei guanti protettivi per un luogo di lavoro:

  • Tipo di sostanze chimiche manipolate
  • Natura del contatto (immersione totale, schizzi, ecc.)
  • Durata del contatto
  • Area che necessita di protezione (solo mano, avambraccio, braccio)
  • Requisiti di presa (asciutta, bagnata, oleosa)
  • Protezione termica
  • Dimensioni e comfort
  • Requisiti di abrasione/resistenza

Ci sono diversi fattori oltre al materiale del guanto da considerare quando si seleziona il guanto appropriato. La quantità di destrezza necessaria per eseguire una particolare manipolazione deve essere valutata rispetto al materiale del guanto consigliato per la massima resistenza chimica. In alcuni casi, in particolare quando si lavora con oggetti delicati in cui la destrezza fine è fondamentale, un guanto ingombrante può effettivamente essere più pericoloso.

Destrezza: dove è necessaria una buona destrezza, prendere in considerazione l'uso di un doppio guanto con un materiale meno compatibile, rimuovendo e sostituendo immediatamente il guanto esterno se ci sono segni di contaminazione.

Spessore del guanto: guanti più sottili e leggeri offrono una migliore sensibilità al tocco e flessibilità, ma possono fornire tempi di passaggio più brevi. Generalmente, raddoppiando lo spessore del guanto quadruplica il tempo di penetrazione.

Lunghezza del guanto: dovrebbe essere scelta in base alla profondità alla quale sarà immerso il braccio o dove è probabile che schizzino sostanze chimiche. Guanti più lunghi forniscono una protezione extra contro schizzi o immersioni.

Taglia. Anche la taglia dei guanti può essere importante. Una taglia non va bene per tutti. Guanti troppo stretti tendono a causare affaticamento, mentre guanti troppo larghi avranno le estremità delle dita allentate che rendono il lavoro più difficile.

Tipi di guanti protettivi

L'attrezzatura protettiva per le mani comprende guanti, protezioni per le dita e coperture per le braccia o guanti lunghi fino al gomito.

I guanti sono realizzati con un'ampia varietà di materiali, progettati per molti tipi di rischi sul posto di lavoro. In generale, si dividono in quattro gruppi:

  • Guanti in pelle, tela o rete metallica: questi tipi di guanti proteggono da tagli, ustioni e forature
  • Guanti in tessuto e tessuto rivestito: questi tipi di guanti sono realizzati in cotone o altro tessuto. In genere proteggono da sporco, sfregamenti e abrasioni
  • Guanti di gomma isolanti: questi guanti sono utilizzati per la protezione contro i rischi elettrici
  • Guanti resistenti a sostanze chimiche e liquidi: utilizzati quando si lavora con sostanze chimiche ad alta tossicità acuta, si lavora con materiali corrosivi in alte concentrazioni, si maneggiano sostanze chimiche per lunghi periodi di tempo o si immerge tutta o parte di una mano in una sostanza chimica. E’ necessario selezionare il materiale appropriato per i guanti, basato sulla compatibilità chimica

Guanti in pelle, tela o rete metallica

Guanti robusti in rete metallica, pelle o tela forniscono protezione da tagli e ustioni. Guanti in pelle o tela proteggono anche dal calore sostenuto. I guanti in pelle proteggono da scintille, calore moderato, colpi, scheggiature e oggetti ruvidi.

I guanti alluminizzati forniscono protezione riflettente e isolante contro il calore e richiedono un inserto in materiali sintetici per proteggere dal caldo e dal freddo.

I guanti in fibra aramidica proteggono dal caldo e dal freddo, sono resistenti al taglio e all'abrasione e si indossano bene.

Guanti sintetici di vari materiali offrono protezione contro il caldo e il freddo, sono resistenti al taglio e all'abrasione e possono resistere ad alcuni acidi diluiti. Questi materiali non resistono agli alcali e ai solventi.

Guanti in tessuto e tessuto rivestito

I guanti in tessuto e tessuto rivestito sono realizzati in cotone o altro tessuto per fornire diversi gradi di protezione.

I guanti in tessuto proteggono da sporco, schegge, sfregamenti e abrasioni. Non forniscono una protezione sufficiente per l'uso di materiali ruvidi, taglienti o pesanti. L'aggiunta di un rivestimento in plastica può rendere il dispositivo di protezione per le mani più resistente.

I guanti in tessuto rivestito sono normalmente realizzati in flanella di cotone.

Questi dispositivi sono utilizzati per attività che vanno dalla manipolazione di mattoni e fili a contenitori di laboratorio chimico. Quando si scelgono i guanti per proteggersi dai rischi di esposizione chimica, verificare sempre con il produttore o rivedere la documentazione del DPI per determinare l'efficacia dei guanti contro le sostanze chimiche e le condizioni specifiche del luogo di lavoro. Le protezioni possono essere laminate per prestazioni migliori.

Come regola generale, più spesso è il materiale del guanto, maggiore è la resistenza chimica, ma guanti spessi possono compromettere la presa e la destrezza, con un impatto negativo sulla sicurezza.

Alcuni esempi di guanti resistenti alle sostanze chimiche includono:

  • Guanti in butile. Sono fatti di gomma sintetica e proteggono da un'ampia varietà di sostanze chimiche, come perossido, carburanti per razzi, acidi altamente corrosivi (acido nitrico, acido solforico, acido fluoridrico e acido nitrico), basi forti, alcoli, aldeidi, chetoni, esteri e nitrocomposti. I guanti in butile resistono anche all'ossidazione, alla corrosione da ozono e all'abrasione e rimangono flessibili alle basse temperature. La gomma butilica non si comporta bene con idrocarburi alifatici e aromatici e solventi alogenati.
  • Guanti di gomma naturale (lattice). Sono comodi da indossare, il che li rende un popolare guanto generico. Sono caratterizzati da un'eccezionale resistenza alla trazione, elasticità e resistenza alla temperatura. Oltre a resistere alle abrasioni causate da molatura e lucidatura, questi guanti proteggono le mani dei dipendenti dalla maggior parte delle soluzioni acquose di acidi, alcali, sali e chetoni. I guanti in lattice hanno causato reazioni allergiche in alcuni individui e potrebbero non essere appropriati per tutti i dipendenti. Guanti ipoallergenici, fodere per guanti e guanti senza polvere sono possibili alternative per i dipendenti allergici ai guanti in lattice.
  • Guanti in neoprene. Sono realizzati in gomma sintetica e offrono una buona flessibilità, destrezza delle dita, alta densità e resistenza allo strappo. Proteggono da fluidi idraulici, benzina, alcoli, acidi organici e alcali. In genere hanno proprietà chimiche e di resistenza all'usura superiori a quelle realizzate in gomma naturale.
  • Guanti in nitrile. Sono realizzati in copolimero e forniscono protezione dai solventi clorurati come il tricloroetilene e il percloroetilene. Sebbene destinati a lavori che richiedono destrezza e sensibilità, i guanti in nitrile resistono a un uso intenso anche dopo un'esposizione prolungata a sostanze che causano il deterioramento di altri guanti. Offrono protezione quando si lavora con oli, grassi, acidi, sostanze caustiche e alcoli, ma generalmente non sono raccomandati per l'uso con agenti ossidanti forti, solventi aromatici, chetoni e acetati.

Manutenzione dei guanti

Tutti i guanti devono essere ispezionati prima dell'uso per controllare se vi siano segni di degradazione o perforazione. I guanti monouso devono essere cambiati in caso di segni di contaminazione. I guanti riutilizzabili devono essere lavati frequentemente se utilizzati per un periodo di tempo prolungato.

Mentre si indossano i guanti, fare attenzione a non maneggiare nient'altro che i materiali coinvolti nella procedura. Il contatto con apparecchiature, telefoni, cestini o altre superfici può causare contaminazioni.

Prima di rimuoverli, lavare l'esterno del guanto. Per evitare l'esposizione accidentale della pelle, rimuovere il primo guanto afferrando il polsino e staccando il guanto dalla mano in modo che il guanto sia rovesciato. Ripetere questo processo toccando l'interno del polsino del guanto, piuttosto che l'esterno. Lavarsi immediatamente le mani con acqua e sapone.

Seguire le istruzioni del produttore per il lavaggio e la cura dei guanti riutilizzabili.

Guanti scoloriti o rigidi possono anche indicare carenze causate da un uso eccessivo o degrado dovuto all'esposizione chimica.

Tutti i guanti con capacità di protezione ridotta devono essere eliminati e sostituiti.

Il riutilizzo di guanti resistenti alle sostanze chimiche deve essere valutato attentamente, tenendo in considerazione le qualità di assorbimento dei guanti.

La decisione di riutilizzare i guanti esposti chimicamente dovrebbe prendere in considerazione la tossicità delle sostanze chimiche coinvolte e fattori quali la durata dell'esposizione, lo stato di conservazione e la temperatura a cui sono stati sottoposti.

Guida ai DPI per piedi e gambe

In commercio si trovano molte tipologie di calzature di sicurezza in grado di proteggere i piedi o le gambe da numerosi rischi, come schiacciamento, scivolamento, perforazione, temperatura estrema, elettricità, prodotti chimici, tagli. Lo standard pertinente per le calzature di sicurezza è UNI EN ISO 20345. UNI EN ISO 17249: 2004 è lo standard per le calzature da motosega. A seconda del pericolo, possono essere appropriate varie opzioni di DPI, inclusi stivali e scarpe di sicurezza con puntali protettivi e suola intermedia resistente alla penetrazione.

I dipendenti che affrontano possibili lesioni ai piedi o alle gambe dovute alla caduta o al rotolamento di oggetti o allo schiacciamento o alla penetrazione di materiali dovrebbero indossare calzature protettive. Inoltre, i dipendenti il ​​cui lavoro comporta l'esposizione a sostanze calde o materiali corrosivi o velenosi devono disporre di indumenti protettivi per coprire le parti del corpo esposte, inclusi gambe e piedi. Se i piedi di un dipendente possono essere esposti a rischi elettrici, è necessario indossare calzature non conduttive. D'altra parte, l'esposizione sul luogo di lavoro all'elettricità statica può richiedere l'uso di calzature conduttive.

L’adozione dei DPI appropriati è determinata dalla valutazione di rischio effettuata per legge dal datore di lavoro.

Esempi di situazioni in cui un dipendente dovrebbe indossare protezioni per i piedi e/o gambe sono:

  • quando oggetti pesanti come barili o attrezzi potrebbero rotolare o cadere sui piedi del dipendente
  • si opera con oggetti appuntiti come chiodi o punte che potrebbero perforare le suole o le tomaie di scarpe normali
  • vi è esposizione a metallo fuso che potrebbe schizzare su piedi o gambe
  • si lavora in prossimità di superfici calde, bagnate o scivolose o in presenza di pericoli elettrici

Tutte le calzature hanno una punta protettiva e offrono protezione dagli urti e dalla compressione. Ma il tipo e la quantità di protezione non sono sempre gli stessi. Calzature diverse proteggono in modi diversi per questo è importante controllare l'etichettatura del prodotto o consultare il produttore per assicurarsi che le calzature mettano al riparo l'utente dai pericoli che deve affrontare.

Tipologie di DPI per gambe e piedi

La scelta per la protezione di piedi e gambe include:

  • Gambali. Proteggono la parte inferiore delle gambe e dei piedi da rischi di calore come metallo fuso o scintille di saldatura. I bottoni automatici di sicurezza consentono di rimuovere rapidamente i dispositivi
  • Protezioni metatarsali. Proteggono l'area del collo del piede da impatti e compressione. Realizzate in alluminio, acciaio, fibra o plastica, queste protezioni possono essere fissate all'esterno delle scarpe
  • Protezioni per le dita dei piedi. Si adattano alle dita delle scarpe normali per proteggere le dita dei piedi dai rischi di impatto e compressione. Possono essere realizzati in acciaio, alluminio o plastica
  • Parapiedi e parastinchi. Combinati, proteggono la parte inferiore delle gambe e dei piedi e possono essere utilizzati in combinazione con i parapiedi quando è necessaria una maggiore protezione
  • Scarpe di sicurezza. Le scarpe antinfortunistiche hanno punte resistenti agli urti e suole resistenti al calore che proteggono i piedi dalle superfici di lavoro calde comuni nelle industrie di coperture, pavimentazioni e metalli caldi. Le solette metalliche di alcune scarpe antinfortunistiche proteggono dalle ferite da puntura. Le scarpe di sicurezza possono anche essere progettate per essere elettricamente conduttive per prevenire l'accumulo di elettricità statica in aree con il potenziale di atmosfere esplosive o non conduttive per proteggere i dipendenti dai rischi elettrici sul posto di lavoro
  • Scarpe per usi speciali. Le scarpe elettricamente conduttive proteggono dall'accumulo di elettricità statica. I dipendenti che lavorano in luoghi esplosivi e pericolosi come impianti di produzione di esplosivi, devono indossare scarpe conduttive per ridurre il rischio di accumulo di elettricità statica sul corpo che potrebbe produrre una scintilla e causare un'esplosione o un incendio. I calzini di seta, lana e nylon possono produrre elettricità statica e non devono essere indossati con calzature conduttive. Le scarpe conduttive devono essere rimosse quando l'attività che richiede il loro utilizzo è completata
  • Scarpe non conduttive. I lavoratori esposti a rischi elettrici non devono mai indossare scarpe conduttive. Le scarpe antinfortunistiche non conduttive impediscono ai piedi di chi le indossa di completare un circuito elettrico a terra. Possono proteggere da circuiti aperti fino a 600 volt in condizioni asciutte e devono essere utilizzate insieme ad altre apparecchiature isolanti e precauzioni aggiuntive per ridurre il rischio di folgorazione. Le calzature non conduttive non devono essere utilizzate in luoghi esplosivi o pericolosi
  • Scarpe da fonderia. Oltre a isolare i piedi dal calore estremo del metallo fuso, le scarpe da fonderia impediscono al metallo caldo di depositarsi negli occhielli delle scarpe, nelle linguette o in altre parti di scarpe. Queste scarpe aderenti, in pelle o simil pelle, hanno suole in cuoio o gomma e tacchi in gomma. Tutte le scarpe da fonderia devono avere punte di sicurezza integrate

Scarpe antinfortunistiche: la normativa europea

Tutte le calzature antinfortunistiche, devono riportare il marchio CE e il riferimento alla normativa europea che ne regola le caratteristiche (EN ISO 20344, EN ISO 20345, EN ISO 20346, EN ISO 20347, EN ISO 20344).

Le norme EN ISO vigenti individuano i requisiti delle calzature di sicurezza per uso professionale, identificati con la lettera S (SB, S1, S1P, S2, S2P, S3, S4, S5), che rappresentano il livello di protezione garantito. Secondo questa classificazione, i DPI in oggetto si distinguono in:

Scarpa SB: basilare, deve possedere come requisiti minimi un puntale con resistenza a 200 joule, tomaia in pelle con altezza minima, resistenza della suola all’olio minerale. Questa calzatura è ideale per operare in ambienti asciutti con rischio di schiacciamento del piede.

Scarpa S1- S1P: è come la scarpa SB ma in più possiede caratteristica di antistaticità, assorbimento di energia nella zona del tallone, suola antiscivolo, resistenza agli idrocarburi e zona del tallone chiusa. Questa calzatura va bene per attività in ambienti in cui vi è rischio di perforazione del piede (elettricisti, artigiani, idraulici, ecc.). Le scarpe antinfortunistiche S1P hanno la lamina antiperforazione e sono le più diffuse.

Scarpa S2: sono come le SB e S1 con caratteristica di impermeabilità della tomaia. Vanno bene per il settore stoccaggio e trasporti, in particolare dove c’è molta umidità e rischio schiacciamento dei piedi.

Scarpa S3: oltre ai requisiti delle scarpe SB e S2, la calzatura ha lamina antiperforazione e suola che protegge i piedi da chiodi o schegge. Ideale per i lavori in officina e nei cantieri.

Scarpa S4: ai requisiti di base aggiunge antistaticità, assorbimento di energia nella zona del tallone e resistenza agli idrocarburi.

Scarpa S5: questa calzatura protegge moltissimo perché alle caratteristiche SB e S4 si aggiunge la lamina antiperforazione e la suola protettiva.

Manutenzione delle calzature protettive

Come per tutti i dispositivi di protezione, le calzature di sicurezza devono essere ispezionate prima di ogni utilizzo. Le scarpe e i gambali devono essere controllati per usura a intervalli ragionevoli. Ciò include la ricerca di crepe o buchi, separazione di materiali, fibbie rotte o lacci. Le suole delle scarpe devono essere controllate per verificare la presenza di pezzi di metallo o altri oggetti incorporati che potrebbero rappresentare rischi elettrici o di inciampo. I dipendenti devono seguire le raccomandazioni dei produttori per la pulizia e la manutenzione delle calzature protettive.

Guida ai DPI per la protezione del corpo

La protezione del corpo può essere richiesta quando il lavoratore effettua lunghi periodi di lavoro all'aperto, in modo che possa proteggersi dalle intemperie ed essere ben visibile in presenza di traffico (indumenti ad alta visibilità).

I DPI per il corpo possono essere richiesti anche quando i lavoratori sono esposti a temperature estreme (sia all'aperto che al chiuso), così come a schizzi chimici o metallici, spruzzi da perdite di pressione o pistole a spruzzo, impatto o penetrazione, polvere contaminata, impigliamento dei propri abiti o rischio di annegamento.

Quando si sceglie la protezione del corpo, è necessario considerare i seguenti fattori:

  • Comfort termico, ad esempio, dovuto alla sudorazione
  • Costo e praticità della pulizia
  • Procedure di emergenza, come la galleggiabilità o la necessità di essere identificati o individuati in situazioni pericolose
  • Livello di controllo igienico richiesto
  • Livello di contaminazione personale
  • Preferenza personale
  • Restrizione di movimento
  • Conservazione
  • Fluttuazione di temperatura e umidità
  • Attività che coinvolge un processo umido o secco

Sono disponibili molte varietà di indumenti protettivi per rischi specifici. I datori di lavoro sono tenuti a garantire che i propri dipendenti indossino dispositivi di protezione individuale solo per le parti del corpo esposte a possibili lesioni. Esempi di protezione del corpo includono camici da laboratorio, tute, gilet, giacche, grembiuli, camici chirurgici e tute integrali.

Se una valutazione di rischio indica la necessità di una protezione completa del corpo contro sostanze tossiche o agenti fisici dannosi, gli indumenti devono essere ispezionati attentamente prima di ogni utilizzo, devono adattarsi adeguatamente a ciascun dipendente e devono funzionare correttamente e per lo scopo per cui sono destinati.

Gli indumenti protettivi sono disponibili in una varietà di materiali, ciascuno efficace contro rischi particolari, come ad esempio:

  • La fibra simile alla carta utilizzata per le tute usa e getta fornisce protezione contro polvere e schizzi
  • La lana e il cotone trattati si adattano bene alle variazioni di temperatura, sono confortevoli, resistenti al fuoco e proteggono da polvere, abrasioni e superfici ruvide e irritanti
  • Duck, un tessuto di cotone a trama fitta che protegge da tagli e ammaccature durante la manipolazione di materiali pesanti, taglienti o ruvidi
  • La pelle viene spesso utilizzata per proteggere dal calore secco e dalle fiamme
  • Gomma, tessuti gommati, neoprene e plastica proteggono da determinati prodotti chimici e rischi fisici

Quando sono presenti rischi chimici o fisici, è necessario verificare con il produttore del DPI che il materiale selezionato fornisca protezione contro il pericolo specifico.

Guida ai DPI per protezione respiratoria

L'inalazione è una delle principali vie attraverso le quali i materiali nocivi possono entrare nel corpo. Se un individuo è esposto a una concentrazione atmosferica pericolosa di tale materiale, possono verificarsi effetti indesiderati sulla salute. Se questi limiti vengono superati e l'esposizione non può essere ridotta a livelli accettabili mediante la sostituzione con un agente meno pericoloso o l'uso di controlli tecnici, come la ventilazione, potrebbe essere necessaria una protezione respiratoria.

I dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono quelle attrezzature usate per proteggere i lavoratori dall’inalazione di sostanze nocive durante la loro attività lavorativa.

I dispositivi di protezione respiratoria comprendono, in generale, i respiratori a filtro (UNI EN ISO 10720:1998; UNI EN 529:2006) e i respiratori a filtro con semimaschera portafiltro e inserto filtrante (UNI EN ISO 10720:1998; UNI EN 529:2006). Sono inoltre disponibili accessori per respiratori come ad esempio i filtri e le coperture per il capo per uso con respiratore.

I respiratori dovrebbero essere impiegati solo in presenza di sufficiente ossigenazione degli ambienti di lavoro, per permettere al lavoratore di respirare normalmente.

I respiratori a filtro sono monouso e quindi dovrebbero essere utilizzati durante la singola attività lavorativa e poi smaltiti. L’elemento fondamentale di questi DPI è il filtro antipolvere/particolato.

In base all’efficienza del filtro, i respiratori vengono classificati come P1, P2 o P3.

  • I respiratori con filtro P1 sono caratterizzati da bassa efficienza e si trovano nei DPI noti come FFP1, THP1 e TMP1
  • I respiratori con filtro P2 sono caratterizzati da efficienza intermedia e si trovano nei DPI noti come FFP2, THP2 e TMP2
  • I respiratori con filtro P3 sono altamente efficienti e si trovano nei DPI noti come FFP3, THP3 e TMP3

Oltre ai filtri antipolvere, esistono filtri antigas che vengono classificati in base alla loro capacità di filtraggio: filtri di classe 1 a bassa capacità, filtri di classe 2 a media capacità e filtri di classe 3 ad alta capacità.

A seconda della tipologia di attività svolta dal lavoratore e dalla presenza/rischio di contaminante nel luogo di lavoro, sono indicati specifici DPI, come riportato dalla valutazione di rischio del datore di lavoro. Ad esempio, per la rimozione di macerie potrebbero essere indicati i respiratori FFP1, per la saldatura invece potrebbero essere indicati i respiratori FFP2 mentre per le fonderie potrebbero essere indicati i respiratori FFP3.

La denominazione dei respiratori viene anche associata ad una lettera (marcatura) che specifica se il DPI è efficace contro gli aerosol solidi (S, ad esempio FFP1S) o contro gli aerosol liquidi (L, ad esempio FFP2L).

Se sul DPI è stato effettuato un test per la protezione da particolati di carbone, il dispositivo riporta anche la marcatura C.

I respiratori con semimaschera servono invece a proteggere dall’inalazione di gas e vapori nocivi e possono essere corredati da filtro anti gas oppure anti polvere. A seconda del tipo di sostanza nociva (contaminante), questi DPI vengono siglati specificamente, in conformità alle normative di riferimento e alle linee guida in esse contenute.

I filtri antipolvere sono di colore bianco e, come per i respiratori precedentemente descritti, sono identificati con le sigle di efficienza P1, P2 o P3. Quando il DPI è dotato di filtro P3, la protezione è elevata ma la respirazione può essere difficoltosa, specie per uso prolungato.

È sempre essenziale selezionare l'attrezzatura corretta sia per il rischio che per l'individuo e assicurarsi che vi sia una formazione adeguata al suo utilizzo. Va notato che l'unica forma di protezione respiratoria adatta per il lavoro in uno spazio ristretto è il respiratore, poiché altre forme di protezione respiratoria non forniscono una fonte di aria o ossigeno.

Consulta la nostra guida per avere maggiori approfondimenti sui respiratori

Guida ai DPI per lavori in quota

Questa gamma di dispositivi di protezione è molto ampia e comprende imbracature per il corpo, sistemi anticaduta, imbracature di sollevamento e abbassamento di soccorso, assorbitori di energia e cordini.

Tali DPI sono specializzati e richiedono una formazione approfondita da parte di persone competenti, nei controlli dell'utente e nel corretto utilizzo.

L'attrezzatura richiederà un'ispezione periodica da parte di una persona competente e i punti di ancoraggio richiederanno normalmente test periodici.

Conclusioni

La scelta ottimale dei DPI è quella rivolta ad acquisire un livello di protezione superiore al minimo richiesto per proteggere i dipendenti dai pericoli. I datori di lavoro devono inoltre assicurarsi che ogni dipendente sia sufficientemente formato sull’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione che deve indossare.

A seconda della tipologia di rischio e del tipo di attività lavorativa da svolgere, possono essere acquistai DPI di vari modelli e per proteggere le diverse parti del corpo. Ciascun dispositivo di protezione individuale deve avere marchio CE e deve essere corredato dalla documentazione tecnica del costruttore che specifica i tipi di utilizzo a cui è idoneo il proprio prodotto. Ogni DPI è a norma di legge e viene progettato secondo specifici standard EN ISO.

E’ di assoluta importanza controllare la marcatura CE e la documentazione tecnica del fabbricante a corredo, prima di acquistare un qualsiasi DPI per i propri lavoratori.